(Numero 7 – Bimestre mag-giu 2016 – Pagina 14)
A PERUGIA PER IL MEETING NAZIONALE DELLE SCUOLE PER LA PACE
Il 15 aprile quattro classi dell’Istituto Comprensivo Manin insieme ad altri 5000 alunni provenienti da tutte le scuole di Italia, si sono recate ad Assisi poiché hanno aderito ad un progetto del MIUR di educazione alla pace.
Le classi della primaria IV-B, IV-C, V-D, la I-A della scuola secondaria di primo grado, nonostante qualche imprevisto, hanno affrontato allegramente un viaggio di due ore e mezza verso la cittadina umbra. Tutti i partecipanti si sono riuniti all’interno di un grande capannone con i colori della bandiera della pace. Ogni classe ha realizzato diverse attività: cartelloni, canti, balli, recite e video per illustrare ciò che intendevano per pace. Un obiettivo difficile da raggiungere finché esiteranno tante violenze e guerre.
Ma che cos’è la pace? È difficile da spiegare. Secondo noi la parola deve essere accompagnata da un aggettivo per descrivere i suoi diversi significati. C’è la pace spirituale: essere in armonia con se stessi. La pace in compagnia’: ascoltare le opinioni altrui, esprimere le proprie, accettare i diversi punti di vista. La pace altruista’: essere capaci di mettersi nei panni degli altri per comprenderli ed aiutarli.
La storia insegna che l’uomo si è sempre spostato alla ricerca di migliori condizioni di vita così come oggi sono costrette a fare molte persone. Il Mediterraneo è sempre stato un intreccio di popoli e culture diverse, e ognuna ha contributo allo sviluppo dell’uomo. Allora ci chiediamo perché costruire muri anziché ponti?
Classe V-D
LA BASILICA, GIOTTO… E NOI
Ad Assisi, dove siamo andati per il Meeting della pace, non potevamo certo perderci un incontro ravvicinato con uno dei più importanti maestri dell’arte occidentale.
La basilica non dimostra i suoi 678 anni. Colore ovunque! Quel blu e quell’oro visto nei libri a scuola, dal vivo fanno un altro effetto. Gli affreschi di Giotto sono travolgenti, occupano tutte le pareti. L’affresco di San Francesco che dona il mantello al povero, quello dove rinuncia ai beni terreni, Francesco che parla agli uccelli, sono i nostri preferiti.
Ciò che ci ha colpiti di più oltre all’atto di generosità e la vicenda umana di Francesco, è stata la capacità di Giotto di raffigurare i sentimenti dei personaggi dipinti. Una storia raccontata così bene senza usare le parole! I personaggi sembrano veri per come son evidenti le emozioni e i sentimenti, sembra che si muovano! È strabiliante come ogni dettaglio dipinto appaia evidente come il sole. Il realismo è sorprendente, sembra di entrare nella storia e di parteciparvi.
Giotto rappresenta lo spazio in modo nuovo: c’è tridimensionalità, ci sono gli spessori che danno la profondità. Il suo modo di dipingere si avvicina al nuovo scrivere di Dante, tutti e due raccontano della natura e dei sentimenti degli uomini.
Già lo sappiamo, l’arte è una lingua universale!
Classi IV-B, IV-C
LA BELLEZZA NELLA MENTE MANIN
La scuola dell’infanzia per il Meeting nazionale delle scuole per la pace ha attivato, in continuità con la scuola primaria, diversi laboratori d’arte e parole. Dall’analisi del testo in italiano della canzone “Imagine” di Lennon sono stati realizzati disegni che hanno addobbato gli alberi di ulivo nel giardino della scuola. “Dalla rabbiezza alla bellezza” è un libro gigante che illustra la storia di un leone arrabbiato. Partito dalla foresta africana alla ricerca di se stesso, attraverso vari percorsi, giunge alla scoperta di un mondo in cui esiste la bellezza solo in funzione dell’aiuto dato e ricevuto. Un mondo in cui l’altro fornisce aiuto, amicizia, accoglienza e solidarietà. Un mondo in cui la natura è parte attiva, amica solo se rispettata, amata e curata.
Tutti i laboratori hanno avuto un’unica finalità: creare nei bambini la predisposizione alla comprensione del concetto di pace, coincidente con i concetti di fratellanza, rispetto, condivisione, accoglienza, armonia e solidarietà. Gli insegnanti hanno partecipato con entusiasmo al progetto ritenendo fondamentale, già nei bambini della scuola dell’infanzia, l’acquisizione di valori atti a sviluppare principi di cittadinanza attiva e semi per far nascere futuri cercatori di speranza.
Le insegnanti della scuola dell’infanzia
RESOCONTO DI UN DIALOGO FATTO IN CLASSE
Pace, solidarietà… condivisione: parole che hanno un peso unico! Sono possibili oggi? E Francesco d’Assisi cosa ha da dirci a riguardo? Sono queste le domande che hanno condotto il nostro dialogo in classe, al rientro dal meeting nazionale.
Alla nostra memoria sopraggiungono nomi tante volte ripetuti in questi giorni, dal telegiornale ai dialoghi origliati tra i grandi: Lesbo, Iraq, Siria, Isis. Qualcuno richiama l’immagine di quegli immigrati morti in mare su barche che, invece di essere una via di speranza, sono state una via di morte. E ci torna in mente il Bataclan e i volti di quelle persone vittime di una violenza che pretende di giustificarsi profanando il nome di Dio. E che dire dei venditori di armi, che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente di ragazzi come noi?
“Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”, diceva Martin Luther King. Questa affermazione ci ridesta! Qualcuno rievoca l’esperienza vissuta ad Assisi: San Francesco cosa avrebbe da dirci oggi? Ci torna in mente il Cantico che abbiamo letto in classe: ogni cosa è unica ed ‘inimitabile’! Anche se a noi sembra banale, sicuramente è stata creata per uno scopo, per un motivo e questo ci fa capire che anche le cose negative possono essere uniche, importanti e fondamentali. Nel Cantico San Francesco definisce la morte come una sorella che, sebbene non conosciamo ancora, prima o poi incontreremo. Ogni cosa è una nuova opportunità! Per Francesco anche un sasso è unico, e va quindi apprezzato e curato’ (una strada è formata da un insieme di tanti piccoli sassolini…!).
Oramai, nel vivo del dialogo, emerge la provocazione a vedere la vita quotidiana, talvolta così irrilevante per noi, come una sorgente di opportunità che chiede di aprire gli occhi e guardare davvero! E a quel punto, scrutandoci negli occhi, riconosciamo tutta la diversità che siamo (storie, etnie, religioni, tradizioni diverse…) e tutta l’unità che, nei nostri piccoli conflitti e nell’amicizia che viviamo, già pregustiamo!
E una risata, piena di gioia, conclude il nostro dialogo!
Classe I-A della Scuola secondaria di primo grado
Alunni Di Donato