L’avvio del percorso partecipato per la riqualificazione tarda a partire, mentre la piazza rimane ostaggio della sporcizia e del senso di insicurezza
(Numero 10 – Bimestre nov-dic 2016 – Pagina 4)
L’attesa per la riqualificazione di Piazza Dante e vie limitrofe sembra possa essere più lunga del previsto. Avevamo avuto modo di parlarne su queste pagine un anno fa, nell’articolo dedicato alla ristrutturazione dell’ex palazzo delle Poste, che in futuro ospiterà l’AISI (ex SISDE). In quella occasione Tatiana Campioni, allora assessore municipale ai lavori pubblici, forse in un eccesso di entusiasmo, aveva annunciato per gennaio 2016 l’avvio del percorso partecipato per la riqualificazione. Siamo a dicembre e ancora non se ne sente parlare, mentre il malcontento dei residenti cresce di pari passo con gli episodi incresciosi.
I giardini. La presenza dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri ha per lo meno migliorato la situazione dei giardini. La Presidenza del Consiglio dei Ministri si è infatti attivata direttamente per rendere fruibile ai residenti l’area in cui si trovano i giochi per i bimbi, bonificandola e attivando un presidio durante gli orari di apertura del giardino. Non è migliorata invece la situazione esterna ai giardini: piazza Dante rimane ostaggio di sporcizia, bottiglie e cartacce abbandonate, è costellata di angoli maleodoranti, mentre in via Foscolo sono in aumento i fenomeni di bivacco molesto.
Il paradosso. Nella piazza si registrano poi periodicamente episodi di micro criminalità. Gli ultimi a noi noti, due furti ai danni di una ragazza e di un anziano in orari diurni. È questo un aspetto paradossale, se si considera che nella piazza in cui arriveranno a breve i servizi segreti, sono già presenti un comando dei Carabinieri e il Commissariato di Polizia. Quando gli si chiede loro cosa può fare un cittadino che assiste a uno scippo o a un crimine e come possono intervenire le forza dell’ordine non rilasciano dichiarazioni in merito, né direttamente né tramite ufficio stampa, rimandando al Comune ogni responsabilità. L’invito è sempre lo stesso: contattare immediatamente Polizia e Carabinieri, con il consapevole rischio di effettuare una denuncia che nella maggior parte dei casi è destinata a cadere nel vuoto.
Simili episodi di criminalità non sono riconducibili ad una semplice casualità ma sono una delle dimostrazioni più evidenti del senso d’impunità: la sicurezza di non subire ripercussioni da parte di chi delinque e contribuisce al degrado della zona.
Una possibile riqualificazione urbana e sociale. Quando ormai circa quattro anni fa sono iniziati i lavori, la Cassa Depositi e Prestiti si è impegnata a restituire ai cittadini un’area riqualificata. La necessità immediata sarà quella di rimettere a posto il giardino, l’asfalto, i marciapiedi non solo della piazza ma anche nelle vie limitrofe. Speriamo quindi che la presenza di nuovi uffici, ripopolando le strade, ridia anche maggiore sicurezza alla zona.
Roberto Michelangeli