Il mondo a scuola Num.11

(Numero 11 – Bimestre gen-feb 2017 – Pagina 14)

IL MIO POSTO DEL CUORE: IL CORTILE DELLA DI DONATO
Se c’è un posto dove mi piace andare e dove libero la mia immaginazione quello è sicuramente la mia vecchia scuola, la Di Donato. In particolare il cortile. Mi piace andarci il sabato, dalle quattro fino a quando non chiude. Porto sempre con me la mia palla e faccio qualche tiro: mentre tiro penso che diventerò il migliore giocatore di basket di tutti i tempi, oppure faccio finta di essere ad una partita importante con tutto il pubblico che mi acclama e di fare delle azioni spettacolari, poi mi siedo per riposarmi un po’ e penso a quando ero piccolo e a tutti i miei vecchi amici. Ogni suo angolo mi è familiare e fa riaffiorare in me ricordi del passato di cui mi ero dimenticato. Alcune volte immagino che mi abbiano chiuso lì dentro e il pensiero non mi dispiace affatto, perché quella è la scuola dove sono cresciuto e diventato grande e resterà per sempre la “mia” scuola.
Giovanni ex alunno della “Federico Di Donato”

UN POMERIGGIO PARTICOLARE
Giovedì 1 dicembre è venuto a farci visita un alunno “dal passato”: Gabriele.
E’ venuto a trovarci, perché Matteo gli ha raccontato del nostro progetto sui 90 anni: così abbiamo scoperto notizie sulla scuola di 50 anni fa.
Passando per i nostri corridoi gli è sembrato di tornare bambino. Probabilmente una di queste aule era la sua, perché i maschi, allora, erano nella nostra ala della scuola.
Entrando non ha notato molti cambiamenti, tranne la dimensione delle classi e la divisione tra maschi e femmine.
Nelle aule i banchi erano sistemati uno dietro l’altro, le sedie erano unite al piano di scrittura.
Andavano a scuola solo al mattino, la mensa esisteva per chi restava al doposcuola; la merenda si portava da casa.
Erano molto disciplinati, arrivavano in orario, inoltre quando arrivava la maestra o un ospite si alzavano tutti in piedi e dicevano “Buongiorno”.
Chi si comportava male aveva delle punizioni: bacchettate sulle mani o dietro la lavagna (Gabriele stranamente preferiva le bacchettate, perché si sentiva umiliato dietro la lavagna).
C’era un solo incarico, con due persone: Capoclasse e vicecapoclasse, avevano una o due nastrini tricolori al braccio, le bambine un fiocchetto.
Indossavano i grembiuli: le bambine quello bianco con il fiocco blu e i bambini viceversa.
C’era una sola maestra e le materie erano quasi come le nostre, ma ogni giorno avevano compiti a casa.
A ricreazione, che durava 15 minuti, giocavano soprattutto con le figurine dei calciatori, scendevano molto raramente in cortile.
Ci ha raccontato anche qualche sua marachella, ma noi non facciamo “la spia”.
Se volete sapere altro… venite a trovarci.
Classe V – D

UN ACQUARIO TRABOCCANTE DI MELODIA
Giovedì 15 dicembre, all’Acquario Romano, è stato un giorno importante ed emozionante per gli alunni del nostro istituto e per tutti i presenti: abbiamo dimostrato di “essere melodia”, di essere in sintonia con la musica e con gli altri, ognuno col suo carattere. Argomento? Il Terzo Paradiso.
Ma voi lo sapete che cos’è il Terzo Paradiso?
E’ stato inventato da Michelangelo Pistoletto, per rappresentare l’equilibrio tra la tecnologia e la natura, attraverso le nostre voci, le diverse melodie e i vari strumenti.
Tutte le classi sono entrate in una grande sala e intorno a noi c’erano stendardi che lo simboleggiavano.
L’atmosfera era migliore quando eravamo solo tra noi bambini; è diventata “inquietante” e imbarazzante quando sono arrivati gli adulti con la loro tecnologia (telefonini, tablet, macchinette fotografiche…) e sembrava il “secondo paradiso”.
L’Acquario Romano era il cerchio centrale del simbolo del Terzo Paradiso che ci rimarrà sempre nel cuore: la bilancia tra il Primo (la natura intorno) e il secondo (la tecnologia portata dagli spettatori).
Classe V – D

LA NOSTRA E LE ALTRE SCUOLE
La nostra è una scuola multietnica: ci sono bambini provenienti da molti Paesi.
Abbiamo voluto mettere a confronto i vari tipi di scuola!
Kristian: “In Polonia la giornata scolastica comincia con la preghiera, ci sono 5 ricreazioni e le classi sono 6 invece che 5.”
Flavio: “La scuola in Nigeria è molto dura e gli insegnanti ti bacchettano se sbagli e poi bisogna stare attenti ai leoni!!”
Nadin: “In Siria la scuola è difficilissima, verifiche anche alla scuola materna, la ricreazione dura solo mezz’ora. Per pranzo si torna a casa e dopo si ritorna a scuola. Ad Istanbul invece ad ogni festa si decorava la classe e molto spesso facevamo recite come l’Eneide o Dante Alighieri.”
Alissia: “In Cina la scuola comincia alle 9,30 e finisce alle 15,30. A mensa non c’è il chiasso che c’è qui, puoi scegliere cosa mangiare e c’è molto rispetto per gli insegnanti.”
Saraf del Bangladesh ha studiato a Londra: “Lì ogni materia si studia in un’aula diversa, ogni bambino va a scuola con una divisa, anche lo zaino deve essere uguale agli altri. A mensa non si va con gli insegnanti ma con degli incaricati e si può scegliere cosa mangiare.”
E’ bello confrontare i diversi tipi di scuola, la nostra scuola è una vera ricchezza!
Classe V – C

Alunni Di Donato