(Numero 23 – Bimestre gen-feb 2019 – Pagina 14)
ATTORI PER UN GIORNO
Alla Scuola Di Donato hanno girato un film. Questo film si intitola “Una vita” e parla di una mamma che è arrivata in Italia, trova un lavoro come cameriera, ma la padrona di casa non l’accetta, perché è di colore.
La protagonista è la mamma di un nostro compagno di classe, Latif, e abbiamo partecipato anche noi ad una scena, come comparse.
All’uscita di scuola, dopo aver gridato tutti insieme, ci siamo messi a giocare, mentre ci riprendevano.
Luca e Chiara hanno provato noia perché la scena è stata ripetuta più volte, invece Isabella e Anna sono state super felici. Latif si è sentito euforico perché c’era la mamma e tutti i suoi compagni; per Luca non era la prima volta, aveva fatto la comparsa in un film di papà, e Isabella uno spettacolo con la zia. Arianna si è molto divertita, a Shamir, invece, è molto dispiaciuto non aver partecipato.
Ci siamo sentiti tutti orgogliosi perché siamo stati solo in due classi a prendere parte ad un film.
Classe III-C
IL NOSTRO AMICO DANIEL
Quest’anno nella nostra classe sono arrivati tre nuovi bambini: Daniel, Bruno e Valeria; Daniel viene dalla Nigeria e sta imparando a parlare l’italiano.
Tutti lo aiutiamo a leggere, a scrivere e a conoscere le parole strane per lui.
Lo aiutiamo anche giocando: facciamo con lui dei giochi di parole, col “nascondino” impara a contare in italiano, a “famiglia” impara ad ascoltare e a capire meglio le parole.
Noi femminucce siamo molto contente che giochi con noi, perché ci diverte e noi siamo di più… infatti noi siamo solo 7 su 24.
A Bianca fa ridere quando fa “il carino”, a Laura quando rigira le palpebre. A tutti quando fa le piroette, si “butta”, fa la spaccata e fa la ruota, però quando si accorge che lo guardiamo, si vergogna e si nasconde.
Sarà sempre nostro amico perché è simpatico, perché balliamo insieme a lui e ci fa divertire.
Lo ringraziamo perché ci dà l’amicizia, ci aiuta anche con l’inglese e, aiutandolo, aiutiamo anche noi stessi.
Classe III-B
AGGIUNGI UN POSTO IN CLASSE… PER QUATTRO AMICI IN PIÙ
Quest’anno nella nostra classe ci sono quattro nuovi compagni. Di questi due sono appena arrivati in Italia dai loro Paesi d’origine: Bangladesh e Georgia.
Vogliamo parlarvi di Ibrahim perché ancora non conosce nessuna parola della lingua italiana e quindi ha più bisogno del nostro aiuto per imparare. La prima ad accompagnarlo in questa avventura è stata Maksudha perché parla la sua stessa lingua d’origine (Bangla) e anche la lingua italiana. Ci sono per lui anche le maestre che insegnano L2 agli alunni stranieri. Noi bambini, durante la ricreazione, prendiamo dei libri della bibliotechina di classe, gli mostriamo le immagini e gli insegniamo le parole. Oppure in cortile, quando giochiamo a nascondino, facciamo contare lui e così ha imparato bene e fa sempre “tana”. Quando non capisce le consegne dei compiti gliele spieghiamo invece di farlo copiare. Da noi arrivano spesso bambini nuovi e li accogliamo sempre con piacere perché ci piace insegnare e anche imparare parole di lingue di altri Paesi (compresa qualche parolaccia), come vivono e cosa mangiano.
Speriamo che i nostri nuovi amici imparino presto perché si impegnano molto e quindi se lo meritano. Noi pensiamo che a fine anno saranno bravissimi e prontissimi.
Classe III-F
FIN DA PICCOLI…
L’otto giugno scorso, andammo a Villa Celimontana per trascorrere insieme una tranquilla giornata di fine quarta.
Durante questa giornata vedemmo dei bambini di un’altra scuola che stavano maltrattando le tartarughe del laghetto.
Dispiaciuti del loro comportamento, per farli smettere, proponemmo una partita di calcio: se avessimo vinto noi, avrebbero dovuto smettere di maltrattarle, in caso contrario avrebbero continuato.
Subito dopo il nostro primo gol, cominciarono a prendere in giro e a insultare pesantemente alcuni nostro compagni di colore.
Tutti uniti ed in modo spontaneo, prendemmo le loro difese; poi andammo a riferire l’accaduto alle insegnanti e ai genitori.
Una mamma che era con noi, pensando di far bene, parlò con i loro insegnanti e genitori presenti di questi alunni; ma loro risposero “che erano bambini”, per dire che non bisognava dare peso ai comportamenti ed alle loro parole.
Noi ce ne andammo subito delusi, amareggiati, ma nello stesso tempo consapevoli dell’importante lavoro che si faceva nella nostra scuola e nelle nostre famiglie per l’inclusione e il rispetto di tutte le culture.
Classe V-B
Alunni Di Donato