(Numero 56 – Bimestre nov-dic 2024 – Pagina 13)
TUTTI PER UNO… UNO PER TUTTI
Che ne dite di riflettere sul bullismo? Non è solo una brutta parola o uno spintone. È far sentire qualcuno come se non valesse niente, come se fosse invisibile. È quel peso che qualcuno porta nello stomaco quando entra in classe, temendo di essere preso in giro. È quello sguardo abbassato, quella risata amara, quel ‘va tutto bene’ che non è mai davvero sincero.
Ma sapete una cosa? Tutti, e dico davvero tutti, possiamo fare la differenza. Non serve essere degli eroi. Serve solo un po’ di coraggio per dire a chi fa del male: ‘Questo non è giusto’. Serve la volontà di accorgersi di chi resta sempre in disparte e di fare quel piccolo passo per dirgli: ‘Ehi, vuoi unirti a noi?’. Serve l’onestà di guardarsi dentro e chiedersi: ‘Come posso essere una persona migliore per gli altri?’.
So che non è facile. So che a volte sembra più semplice restare in silenzio, non farsi coinvolgere, pensare che non è un problema nostro. Ma guardiamo oltre, pensiamo a chi, proprio ora, sta leggendo queste parole e sente che potrebbero parlare di lui o di lei. A chi spera, nel suo cuore, che qualcuno si accorga del suo dolore. Non ci sono superpoteri in questa storia, solo gesti piccoli ma incredibilmente importanti. Un sorriso, un ‘Come stai?’, una mano tesa. Gesti che sembrano insignificanti, ma che possono fare sentire qualcuno meno solo, meno invisibile.
Quanto sarebbe bello se ogni giorno potessimo renderci conto di avere la possibilità di essere gentili? Di essere il motivo per cui qualcuno torna a casa un po’ più sereno?
Ognuno di voi ha dentro di sé la forza per cambiare le cose. Non sottovalutate mai il potere delle vostre parole, delle vostre azioni. Con una scelta, con un gesto, potete trasformare una giornata, e forse persino la vita di qualcuno. Non è un problema solo degli altri, perché il mondo in cui viviamo, la scuola in cui veniamo ogni giorno, la costruiamo insieme. Non dobbiamo essere semplici spettatori ma quella persona che fa la differenza, che decide di ascoltare quando tutti si girano dall’altra parte, che alza la voce per difendere qualcuno che non può farlo da solo.
Una sola persona può fare la differenza. Quella persona può essere uno di voi.
Libero adattamento di una lettera tratta dalla pagina Facebook ‘Prof on the road – Luigi Novi’
UNA CAPITOLO CHE STA PER CHIUDERSI
È arrivato settembre, ormai l’estate è solo un ricordo.
Le aule sono brulicanti di bambini che ancora faticano a svegliarsi presto e ad abituarsi alle regole scolastiche.
Questo sarà per noi l’ultimo anno di scuola primaria e l’idea che ci dovremo separare ci crea emozioni contrastanti. L’ autunno, con le sue piogge, è alle porte, ci ricorda che è finito il tempo dei giochi all’aperto e delle giornate spensierate ma ritrovarsi è stato elettrizzante.
Ci guardiamo intorno e manca qualcuno e qualcosa: quel qualcuno sono le nostre maestre Valentina, Nicoletta e la nostra compagna Walaa. Ci chiediamo dove siano finite, sappiamo che la nostra maestra Valentina tornerà.
La quinta è una classe importante che ci prepara alla scuola secondaria e ci sentiamo soddisfatti del nostro lavoro, speriamo di raggiungere la perfezione anche se sappiamo che nessuno è perfetto, e se la raggiungessimo non avremmo più niente da imparare.
I bambini e le bambine della classe V-A della scuola primaria Federico Di Donato
FILASTROCCHIAMO OGNI MATTINA
Alla richiesta di paragonare il primo giorno di scuola a qualcosa, ognuno di noi ha disegnato la propria similitudine ed abbiamo associato ai disegni una frase.
Insieme, poi, abbiamo costruito questa filastrocca. Quindi l’abbiamo imparata a memoria e mimata.
Spesso la recitiamo la mattina con la voce oppure silenziosamente, facendo solo i movimenti. A qualcuno è poi venuta l’idea di metterla in musica e di farne una versione rap a cui stiamo ancora lavorando…
Il primo giorno di scuola è come…
La pagina bianca di un quaderno da iniziare,
un nuovo numero da addizionare.
La nascita di un bimbo o di un cagnolino,
un fiore che sboccia, la crescita di un uccellino.
Un bruco che si trasforma in farfalla,
del gioco dell’oca la prima casella.
Il primo passo di una lunga passeggiata,
il tiro di una partita appena iniziata.
La partenza di un treno per un viaggio,
da un numero all’altro il passaggio.
La prima pagina di un libro da scoprire,
i bambini che giocano in cortile.
Una pianta che germoglia piano piano,
scrivere i compiti sul diario con la mano.
Un arcobaleno pieno di gioia e felicità,
la scuola è una grande opportunità
per coltivare l’orto della conoscenza…
Tutti pronti per una nuova partenza!!!
I bambini e le bambine della classe IV-B della scuola primaria Federico Di Donato