Chiuso il percorso partecipativo con i residenti ora Roma Capitale è chiamata a realizzare il progetto
(Numero 1 – Bimestre mag-giu 2015 – Pagina 2)
“Il cantiere comincerà a luglio e nella gara d’appalto porremo la clausola dell’obbligo di manutenzione triennale”. Ad annunciarlo è stato Maurizio Pucci, assessore ai lavori pubblici del Comune di Roma, lo scorso mercoledì 15 aprile, durante l’assemblea presso la Casa dell’Architettura, in occasione della presentazione del progetto partecipato per la riqualificazione di Piazza Vittorio. Oltre a lui, vi erano Estella Marino, assessore capitolino all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio e Federica Armiraglio del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che nel 2013 ha scelto il giardino di piazza Vittorio tra i Luoghi del Cuore da valorizzare.
Come è nata la decisione. Si chiude così un percorso di partecipazione popolare e collaborazione tra amministrazione locale e cittadini, iniziato nel dicembre 2011 con l’opposizione ad un piano considerato “sbagliato” perché “inutilmente costoso”. Quello nuovo è stato redatto da Valentina Cocco, del Dipartimento Lavori Pubblici del Comune di Roma, con l’apporto di Fabio Maialetti del Dipartimento Tutela Ambiente, per la parte relativa al Sistema del Verde, e si avvale di un Piano di Gestione partecipata, elaborato da Aurelio Valentini incaricato da Cittadinanzattiva Lazio. Il Piano di Gestione che caratterizza l’intero progetto è stato fortemente voluto dagli abitanti dell’Esquilino, organizzati nel Comitato Piazza Vittorio Partecipata (CPVP), che hanno proposto il giardino di Piazza Vittorio come Luogo del Cuore FAI e, all’insegna del motto Progettare manutenzione, ne hanno ottenuto il finanziamento partecipando al Concorso nazionale FAI del 2012.
La proposta. Redatta dall’architetto Cocco, prevede tra i concept guida la collina acrobatica, i percorsi gerarchizzati, il chiosco-bar, i bagni pubblici, il recupero dell’asse visivo della strada Felice e la valorizzazione dei Trofei di Mario e della fontana del Rutelli. Si basa su piccoli interventi di restyling e di manutenzione, rispettosi del valore e della natura propria del giardino storico ottocentesco, di cui prevede il recupero della diversità biologica, andata ormai perduta, con almeno cinquanta nuove alberature (il 50% palme), senza trasformazioni né particolari sconvolgimenti dell’esistente.
Un percorso partecipativo. Concordato già con la Soprintendenza e con l’Ufficio Giardini, il progetto è stato elaborato sulla base della Carta delle criticità e dei valori predisposta dal CPVP e condivisa, nella sua impostazione di base, in occasione dei molteplici incontri aperti al rione. L’intera procedura, durata diversi anni, ha visto non soltanto momenti di dibattito ma anche di festa in piazza. Il costo dei lavori di riqualificazione del giardino è stato preventivato in circa 2 milioni di euro a base d’asta.
Carmelo G. Severino