È l’ora degli spin-off

Il settore della ristorazione continua a essere protagonista nella trasformazione del rione. Le novità, poi, spesso non nascono dal nulla ma da esperienze già esistenti e consolidate
(Numero 57 – Bimestre gen-feb 2025 – Pagina 14)

Cambiano le abitudini, cresce il turismo, arriva il Giubileo. Il fatto che le attività gastronomiche e legate ai servizi siano le uniche che riescono a prosperare non può certo stupire. Si tratta di un fenomeno ancor più evidente se si osservano anche le origini delle nuove aperture: come per le serie tv che danno vita a storie laterali e ‘spin-off’, da locali rodati e di successo sono nate estensioni di attività già esistenti, che ampliano e diversificano l’offerta.
Nel nostro rione, esempi di questo tipo ne abbiamo visti già negli scorsi anni. Due dei luoghi più frequentati, specie nelle sere estive, sono in realtà dei ‘bis’: Casadante, che vide tra i promotori Fabio Casentini, già creatore di Salotto Caronte, e Horti Magici, lanciato da Mauro Patatini (Gatsby) nella casina liberty dei giardini. La fine del 2024 ha registrato parecchi altri casi simili, spin-off di locali ben avviati, anche storici, venuti alla luce non lontano dai precedenti.

La Sol Fa, Quartino, Tea & Noodles, Cecchini,
Feelsgood, One Day Chef, tutti raddoppiano

Su via Santa Croce in Gerusalemme, angolo via Sommeiller, a settembre è stata inaugurata Eddaje Pinsza Romana. A idearla, Claudio e Flavio Scintu che dal 2009 fanno già prosperare l’Osteria La Sol Fa, proprio lì di fronte. La pinsa di Eddaje è leggermente rivisitata. Innanzitutto, assume una forma rotonda, da qui il ‘pinsza’ che la avvicina alla pizza. I condimenti, poi, sono fortemente ispirati alla cucina dell’osteria romana. Non solo ai classici primi (carbonara, amatriciana, gricia…), ma anche ai secondi e ai contorni (puntarelle, saltimbocca, pajata, coda…). Il personale è estremamente giovane e l’atmosfera molto accogliente.
Un po’ più distante, ma sempre nel rione, si è spinto Marco Wu, proprietario di Quartino in piazza Vittorio e, ancor prima, di Astemio in via Cavour. Ha rilevato un ristorante di via Carlo Felice e lo ha tramutato in Enosake. Carta dei vini ricercata, ampia scelta di sakè e distillati, cocktails e cucina giapponese di qualità.
Su via Conte Verde, con Tea & Noodles, Jessica Hu ha da tempo vinto la sfida di un’apertura in piena pandemia. Ora ha deciso di affrontarne un’altra, acquisendo, a una ventina di metri verso Piazza Vittorio, un locale abbandonato da anni. Se Tea & Noodle è più orientato allo street food, Zhonghua Shifu, il nuovo ristorante, punta a essere più raffinato. Musica dal vivo nel fine settimana con una suonatrice di guzheng in abiti tradizionali, una vasta scelta di ramen e un’ampia cucina a vista, parallela alla sala principale. Come in altri ristoranti cinesi, le ordinazioni possono essere fatte in autonomia dallo smartphone, alcuni dei piatti hanno però la sola descrizione in cinese e l’operazione non è sempre facile.
Altra acquisizione è quella che ha effettuato una delle botteghe storiche del rione. La Norcineria Cecchini di via Merulana ha rinnovato e preso in gestione una piccola pizzeria a taglio che si trovava proprio di fronte, dall’altro lato della strada (rione Monti, per chi ci tiene). Il nuovo locale è nato a dicembre sotto l’insegna Le Cinquine, con la specifica ‘Pizza e Tradizione Cecchini’. Le ‘cinquine’, che danno nome al locale, sono costituite da una pinsa romana che, ripiegata, forma una tasca che viene farcita. Sia gli ingredienti delle farciture che quelli utilizzati per i condimenti delle pizze a taglio sono gli stessi che troviamo in vendita nel bancone della norcineria. La qualità è quindi garantita.
Anche via Emanuele Filiberto ospita due casi analoghi. L’Osteria Feelsgood ha aperto un omonimo ristorante-pizzeria poco più in là, all’angolo con via Statilia, dove si trovava l’enoteca Don Giovanni. One Day Chef, di cui abbiamo scritto nel numero 50 del Cielo, ha invece aperto sulla via una sede analoga a quella di via Carlo Felice.

Un settore commerciale vivace
e in continuo cambiamento

Naturalmente, non sono mancate nemmeno aperture del tutto nuove. Nella prima metà dell’anno, su via Santa Croce in Gerusalemme, Lorenzo Gallo ha avviato l’ottimo e già ben quotato Gallo Ristorante di Pesce. In via Buonarroti sono arrivate sia una nuova ravioleria, MrPling, che la pizzeria campana Ardecore. In via Machiavelli ha da poco aperto Flamel, locale dedicato alle birre artigianali. Altri due locali sono nati in via Cairoli nel corso dell’anno: Cortado (enoteca e birreria con taglieri) ed En Duo (buon cinese a conduzione familiare). Un nuovo cocktail bar, The Brick Space, proverà ad animare i portici di piazza Vittorio, lato via Napoleone III.
Quello che riportiamo è solo un elenco parziale e soggettivo di ciò che è avvenuto nel corso del 2024. Di sicuro c’è tanto altro che può esserci sfuggito. La trasformazione del rione in una ‘zona che attrae’ anche dal punto di vista gastronomico è in corso da tempo e difficilmente si arresterà, sia nell’anno giubilare che in quelli che verranno.

Riccardo Iacobucci