Loredana Rabellino, coordinatrice dei progetti e vicepresidente, ci racconta quali sono le attività dell’associazione e invita i cittadini e le realtà del rione ad una conoscenza reciproca
(Numero 35 – Bimestre mar-apr 2021 – Pagina 6)
Come è nata la vostra associazione?
MAIS Onlus (Movimento per l’Autosviluppo Internazionale nella Solidarietà) è nata nel 1987 a seguito di un viaggio in Brasile di un gruppo di amici, più orientato alla ricerca di risposte che meramente turistico. In questo Paese poverissimo, l’incontro con alcuni contadini che vivevano in miseria e con un sacerdote appassionato, che aveva a cuore l’istruzione dei ragazzi più poveri, ha fatto emergere la consapevolezza di quanto ci fosse da fare nel mondo e ha ispirato la nascita di MAIS.
Al rientro in Italia, infatti, il gruppo decise di darsi da fare e fu organizzata quella che consideriamo la prima raccolta fondi della nostra Associazione, quella che ha permesso lo sviluppo dell’attività dei contadini, attraverso l’acquisto di una piccola attrezzatura agricola, e l’accesso dei primi ragazzi al percorso scolastico.
Quali sono le vostre attività principali?
Ci occupiamo principalmente di sostegno a distanza a favore dell’istruzione, a nostro avviso lo strumento più potente per acquisire la propria autonomia e dignità. Grazie all’istruzione molti bambini non solo hanno potuto cambiare il proprio futuro, ma anche quello della Comunità in cui vivono: ad esempio una delle prime ragazze che abbiamo sostenuto si è laureata in Scienze Infermieristiche ed è diventata la prima docente nera in una universtà statale in Brasile, e come lei ce ne sono tante nella nostra storia! Siamo impegnati a favorire l’autosviluppo con varie iniziative: abbiamo un centro di formazione per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro ai ragazzi più grandi, tre doposcuola e abbiamo avviato una serie di progetti per facilitare la nostra missione. Nel tempo sono nate Case famiglia per accogliere studenti orfani, un centro medico, per offrire cure sanitarie gratuite e una Fattoria didattica in Madagscar in cui lavorano stabilmente dieci famiglie.
In quali aree del mondo operate?
Il primo paese in cui abbiamo iniziato ad operare è stato il Brasile, poi abbiamo proseguito con il Sudafrica e da lì siamo diventati operativi anche in eSwatini, Madagascar, Argentina e India.
Ogni progetto è nato dalla passione e dalla conoscenza diretta dei bisogni concreti dell’area: ad esempio abbiamo iniziato ad operare in Sudafrica perché facevamo parte del movimento anti-apartheid italiano e conoscevamo i drammi del popolo nero. Molti progetti sono nati grazie al contatto diretto con chi è a conoscenza dei bisogni sociali più urgenti, e tuttora la concretezza e il rispetto della cultura locale ispirano e guidano l’azione di MAIS Onlus.
Il Covid ha inciso sulle vostre attività?
La pandemia ha notevolmente inciso sulle nostre attività. Prima organizzavamo moltissimi eventi di raccolta fondi: cene, aperitivi, convegni, feste, anche in collaborazione con l’Ambasciata del Sudafrica, un nostro storico partner. All’inizio eravamo scoraggiati ma poi abbiamo saputo reinventarci e adattarci e abbiamo dato vita a nuovi eventi on-line. I nostri sostenitori hanno risposto molto positivamente, hanno continuato a sostenerci e a ripagarci di tutto il lavoro svolto in questi anni. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere tante persone grazie ad iniziative nuove che stanno avendo grande successo, come ad esempio la degustazione di vini on-line a favore degli studenti universitari organizzata con i volontari del Gruppo Solidarietà della Banca d’Italia.
Come mai avete scelto l’Esquilino per la vostra sede e quali sono i rapporti con il rione?
L’Esquilino rappresenta un terreno fertile, un luogo ricco di etnie e di realtà associative con cui ci piacerebbe collaborare.
Abbiamo scelto l’Esquilino inoltre per la sua centralità: qui si trovano la Stazione Termini e due linee di metropolitana, quindi è facilmente raggiungibile. Nel corso degli anni nel rione abbiamo dato vita a mercatini per la raccolta fondi, ma anche a cene, eventi e convegni, che hanno visto la partecipazione degli abitanti e non solo. Sarebbe interessante conoscere altre organizzazioni che condividono la nostra filosofia per trovare un terreno comune di azione che ci aiuti a realizzare anche nel nostro Paese il nostro sogno: la promozione dell’autosviluppo e la realizzazione di un mondo più giusto, in cui sia garantita a tutti la dignità del lavoro. Siamo sempre aperti a chiunque voglia conoscerci e collaborare con noi: fatevi avanti!
Antonia Niro