Lo storico spazio dell’Esquilino, pur tra mille difficoltà, ha ripreso la sua attività per continuare ad essere punto di riferimento per la cultura indipendente nella Capitale
(Numero 41 – Bimestre mag-giu 2022 – Pagina 6)
Se lo chiedevano in tanti, non solo nel rione: riaprirà l’Apollo 11? Lo storico spazio di via Bixio, dopo il lungo stop dovuto alla pandemia, fino a poche settimane fa aveva ancora la porta chiusa e molti si chiedevano se l’avrebbe mai riaperta. Ebbene, la squadra dell’Apollo 11 ce l’ha fatta e venerdì 8 aprile si è festeggiata la riapertura, con la proiezione del documentario ‘La macchina delle immagini di Alfredo C.’ di Roland Sejko, e un incontro con il regista e la troupe. Altri eventi seguiranno, per il momento non a cadenza quotidiana, ma per due o tre sere a settimana. L’intento però è tornare al più presto alla normale programmazione. Il successo della serata, con il tutto esaurito e le tante persone rimaste fuori, ha rincuorato gli organizzatori e fa ben sperare per il futuro.
Una vera istituzione culturale del rione
Negli oltre 20 anni di attività, l’associazione, che, dopo averlo ripulito e arredato, ha trovato sede in un seminterrato dell’Istituto Galilei, si è conquistata un posto di primo piano come centro aggregatore di proposte culturali e sociali, non solo all’Esquilino. Qualche settimana fa, avevamo incontrato alcuni dei soci fondatori di Apollo 11 per capire se e quando sarebbe ripresa l’attività, e con loro abbiamo parlato delle tante difficoltà da affrontare per riaprire dopo l’emergenza Covid. «Siamo nati nel 2001, e ci siamo sempre battuti per la diffusione del cinema indipendente italiano e internazionale, che difficilmente trova spazio in circuiti più strutturati. L’anno scorso, volevamo festeggiare i nostri 20 anni di attività, ma ci si è messa di mezzo un’epidemia!», racconta Agostino Ferrente, fondatore dell’associazione e pluripremiato documentarista. «Negli anni, oltre a film ed eventi musicali, abbiamo organizzato rassegne di poesia e letteratura, come ‘Lavori in corso’ e ‘Festa Romana’ – spiega Daniela Mazzoli, regista Rai – per contribuire all’offerta culturale in un rione dove la compresenza di etnie diverse è un’opportunità di confronto e arricchimento umano». «Purtroppo, l’Esquilino non offre molto: non c’è neanche una sala cinematografica, a dispetto del fatto che molti cineasti e cinefili abitino in zona!» aggiunge Andrea Segre, presidente del comitato artistico di Apollo 11, regista e produttore.
Per sopravvivere c’è bisogno del sostegno di cittadini e istituzioni
Per capire il perché del lungo stop va detto che l’associazione non riceve finanziamenti, né pubblici né privati. Inoltre, poiché non è una sala commerciale, e la sua attività è riservata ai soci, non ha avuto diritto a nessuno dei ristori stanziati dal Governo. Insomma, il paradosso è che una realtà come Apollo 11, che può contare su ricavi limitati e privilegia la qualità a discapito delle convenienze economiche, deve affrontare le stesse spese delle sale commerciali.
L’associazione, che paga un affitto alla Città Metropolitana – proprietaria dei locali – e copre tutti i costi di gestione, si sostenta, oltre che con il lavoro volontaristico dei soci, esclusivamente con le quote d’iscrizione, la vendita dei biglietti e, quando necessario, l’autotassazione dei fondatori. Inoltre, in sintonia con la sua missione eminentemente culturale, ha sempre praticato prezzi molto bassi per gli associati, anche per includere studenti, precari, pensionati e immigrati. Riaprire, affrontando le spese per l’adeguamento alle norme di sicurezza, non è stato facile e il futuro, in mancanza di un sostegno concreto da parte delle istituzioni, appare comunque incerto.
Nonostante tutto, però, Apollo 11 vuole resistere: lasciarlo morire sarebbe una sconfitta per tutti. Per continuare ad esistere, al momento può contare solo sul sostegno del pubblico che, a giudicare dal successo della serata di apertura, davvero non manca. Inoltre, l’associazione sta pensando di lanciare un crowd funding, chiedendo un contributo volontario per ripianare un po’ dei debiti accumulati e ripartire definitivamente.
Ci uniamo all’appello per salvare Apollo 11: diamo tutti una mano, affinché continui ad orbitare nel suo spazio indipendente, solcando il cielo sopra Esquilino!
Paola Lupi