I P.Stop, realizzati come toilette evolute per visitatori e presenti per la maggior parte nel nostro rione, possono essere ripensati in una logica ‘multiservizi’ anche per i residenti
(Numero 42 – Bimestre lug-ago 2022 – Pagina 2)
Una vecchia canzoncina per bambini aveva per ritornello ‘mi scappa la pipì’, e descriveva il disagio di non sapere dove farla. Ora il posto, o meglio i posti ci sono, ma non si sa dove stiano.
Un posto storico, ma riaperto di recente, è la casetta nel giardino di Piazza Vittorio, proprio di fronte al palazzo dell’Enpam. Nel Nuovo Mercato Esquilino il progetto ne prevedeva quattro, uno per ogni angolo del mercato; ora funzionante è uno solo e con accesso solo dall’interno, aperto con l’orario del mercato.
Infine ci sono i bagni di nuova generazione, inaugurati da pochi anni. Tre si trovano sulla direttrice che da Porta Maggiore, attraverso viale Carlo Felice, arriva a piazza San Giovanni in Laterano. Proprio al confine dell’Esquilino, dietro la basilica di Santa Maria Maggiore, adiacente a piazza dell’Esquilino, c’è il quarto. E infine a Largo di Villa Peretti, poco oltre piazza dei Cinquecento, se ne trova un altro ancora.
I bagni ‘postumi’ del Giubileo 2015
Questi sono i nuovi P.Stop, funzionanti dai primi del 2019. Si racconta che si tratti di strutture nate – con solo qualche anno di ritardo – per il Giubileo straordinario della Misericordia del 2015, per uso e funzione dei turisti. I servizi offerti sono: wifi gratuito, vendita di acqua, noleggio di power bank per ricaricare il telefono, biglietteria per concerti, trasporti e musei, prodotti parafarmaceutici, informazioni turistiche e, naturalmente, toilette. Il tutto durante l’orario di apertura.
Ma se fosse vero che questi servivano, e quindi potranno ancora servire, per i turisti, dove è una segna-letica di indirizzo? Manca sia per i pedoni che per le auto!
Il Giubileo è un’occasione che avviene ogni 25 anni. È vero che i turisti arrivano tutto l’anno, ma realizza-re e mantenere delle strutture eleganti e funzionali solo per il turismo è miope. Significa scordarsi di quanti a Roma abitano e lavorano, e dimenticarsi, soprattutto, dei pendolari. Così i P.Stop risultano oggi luoghi quasi avulsi dal contesto urbano.
Da semplici servizi igienici a centri multiservizi
Perché i P.Stop possano acquistare un ruolo al servizio del cittadino dovrebbero cambiare pelle e diventa-re ‘centri multiservizi’ e ‘centri di assistenza al cittadino’.
In quanto centri multiservizi i P.Stop potrebbero assorbire quei servizi che già ora sono svolti da alcune edicole (ma che all’Esquilino, mancano totalmente) quali l’ottenere certificazioni anagrafiche e di stato civile (stato di famiglia, residenza, matrimonio, nascita, ecc.), e di rilascio di carte d’identità (per il quale è stato di recente avviato un servizio specifico presso il chiosco di piazza di Santa Maria Maggiore). I P.Stop potrebbero diventare gli eco-sportelli della città, ossia punti in cui chiedere consulenza per le ri-strutturazioni delle proprie abitazioni, per la possibilità di eseguire interventi di bioedilizia (scelta dei ma-teriali), di sostenibilità energetica (uso di pannelli solari, termici e fotovoltaici, pompe di calore, ecc.) e di supporto tecnico legale.
In quanto centri di assistenza minuta, i P.Stop potrebbero, direttamente o tramite bacheche, fornire indirizzi di collaboratori e di tecnici specializzati: idraulici, imbianchini, elettricisti, personale per piccoli traslochi; e personale di servizio: baby-sitter, assistenti per la terza età, studenti che aiutino altri studenti in materie difficili o in emergenza.
Un’altra funzione da P.Stop potrebbe essere quella di custodire chiavi e pacchi, posta e bollette.
C’è bisogno di punti del vivere urbano
A novembre del 2019 è entrato in vigore il Testo Unico sul Commercio della Regione Lazio. Questo permette ai P.Stop di vendere non solo l’acqua, come già fanno, ma anche una serie di generi alimentari.
Di fronte alla desertificazione delle edicole e dei negozi di prossimità, dove si andava anche per fare due chiacchiere, potrebbero nascere ‘punti del vivere urbano’. Come gli alberghi provvedono al riposo e i ristoranti al mangiare, i P.Stop potrebbero aiutarci ad abitare la città.
Carlo Di Carlo