(Numero 49 – Bimestre set-ott 2023 – Pagina 1)
Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano’ recita un famoso proverbio africano. Se è vero che le categorie economicamente più appetibili e produttive, come turisti e lavoratori, animano il centro storico, compreso l’Esquilino, è vero anche che bambini, anziani, studenti fuori sede, immigrati e persone con disabilità fanno tutti ugualmente parte della vita brulicante che anima la città e il nostro rione, ma restano spesso fuori dalle cronache, dai dibattiti e dall’agenda politica e amministrativa. Ed è a loro che abbiamo voluto dedicare questo numero.
Diverse sono infatti le attività, le iniziative e i servizi rivolti a chi vive l’Esquilino partendo incolpevolmente qualche passo indietro. Quello che nelle capitali più evolute d’Europa è normalità, come essere soltanto avanti con l’età o parlare una lingua diversa, nella giungla urbana romana può rappresentare un limite, un ostacolo alla partecipazione quotidiana. L’ormai abusato termine ‘inclusione’ si riempie di concretezza se leggiamo gli articoli e le diverse testimonianze raccolte dalla redazione. C’è chi ha pensato di unire l’arte a progetti per i ragazzi con disabilità, il centro anziani che nonostante i locali inadeguati e il gran numero di iscritti manda avanti molteplici attività, l’antico collegio che consente alle studentesse fuori sede anche di paesi lontani di studiare e inserirsi, il coach che insegna a ragazze e ragazzi il senso dello stare insieme e non solo la prestazione sportiva, il festival letteral-culinario che unisce i popoli attraverso le ‘cotture’. Certo non mancano i problemi, tanto che il nostro Carlo Di Carlo nella rubrica ‘Per le strade’ si chiede ‘Di chi è questa città?’. E forse una risposta ‘a distanza’ ce la regala la testimonianza di una ragazza, trasferitasi qui da Roma Nord con tutta la famiglia. Con la sua lettera ci permette di vedere con occhi nuovi quanto in fondo dovremmo sapere: nonostante i disservizi e l’incuria, nel rione c’è bellezza, interazione, libertà di espressione e affermazione di sé, cose per niente scontate che invece mancano in altre zone della città, anche in quelle più ambite o agiate. Tutto questo contribuisce a rendere unico il nostro Esquilino, un rione che per vocazione accoglie, affinché nessuno resti indietro. Buona lettura!
Silvio Nobili