Quando l’oriente incontra la porchetta

Chiara Armezzani - n.52 Quando l'oriente incontra la porchetta

Visitiamo la ‘Ravioleria’, piccolo take away dell’Esquilino, per testare il loro street food in salsa fusion, dove il piatto simbolo dei Castelli romani esalta la tradizione orientale
(Numero 52 – Bimestre mar-apr 2024 – Pagina 14)

C’è un piccolo locale in via Principe Eugenio 80. Spesso chi vi passa davanti non lo nota nemmeno. D’altronde si trova proprio di fianco ad Hang Zhou, la ‘Sonia’ che da anni ha fama di essere il miglior ristorante cinese di tutta Roma. Eppure, la ‘Ravioleria Esquilino’ fa il possibile per farsi notare: un bel logo giallo canarino che spicca dall’insegna, il nome in evidenza sulla tenda parasole e, in orario di chiusura, una serranda decorata con l’immagine di un personaggio cinese che mangia il suo bel raviolone gigante.
Qualsiasi elemento contribuisca all’immagine è ben studiato. Tutti i materiali sono brandizzati e realizzati con materiali ecosostenibili. Anche la presenza sui social, con i contatori di follower all’ingresso, è ben curata. Sembra quasi appartenere ad una catena di franchising, ma non lo è. La Ravioleria è una sola ed è solo all’Esquilino.
Inaugurata nel 2021, con la pandemia in corso, non è un ristorante e non è quindi in concorrenza con Sonia. Il locale è molto piccolo. Ha solo un bancone con quattro sgabelli per la consumazione sul posto. La sua vocazione, infatti, è quella del take away. Non a caso, specie negli orari di punta, è assai facile notare la fila di riders in attesa della consegna sul marciapiede.
L’interno è pulitissimo. La cucina, interamente a vista, consente di seguire passo passo la costruzione del proprio ordine. Ravioli a parte, uno dei piatti caratteristici sono le crêpes. Poter ammirare la realizzazione della propria, ingrediente dopo ingrediente, riceverla poi già tagliata in due, con la farcitura in mostra, è qualcosa che dà piacere ancor prima di poterla gustare.

Un fast food orientale
con molti ingredienti a km utile

Gli ingredienti non sono affatto tenuti in secondo ordine, sono anzi abbastanza particolari e rispecchiano la filosofia del locale: un’armonica mescolanza di Italia e Oriente. Solo qui potrete trovare la tradizionale porchetta dei Castelli (fornitore è la Norcineria Lattanzi di Montecompatri) all’interno di un Bibimbap (una sorta di Poke, ma coreano), o con i noodles, con il riso o, appunto, in un Jian Bing (la crêpe salata proveniente dalla provincia cinese dello Shandong).
I ravioli cinesi, che danno ispirazione per il nome del locale, sono presenti nei gusti e nelle cotture più classici: verdure, maiale, gamberi, alla griglia e al vapore. La differenza sta nella preparazione. Ingredienti freschi, verdure e carni a km zero, farina italiana senza additivi (Petra 7220) e preparazione fatta al momento.
Il menù, giustamente, non va tanto oltre ai piatti già citati. Prevede una piccola scelta di antipasti. C’è il Pad Thai (piatto a base di pasta di riso, tipico della cucina thailandese), che viene proposto con il pollo, con i gamberi o, nuovamente, con la porchetta. Sicuramente da provare. La salsa thailandese si fa apprezzare ed il lime lascia un piacevole aspro in bocca. Ci sono gli gnocchi di riso coreani (Tteokbokki). E ci sono anche i Bao (panini cotti al vapore), per chi pensa che le crêpes non siano consistenti a sufficienza per i propri denti.
I prezzi? Sono naturalmente da street food. Si parte dai due euro e mezzo degli involtini fritti e si arriva ad un massimo di dodici euro per le porzioni più ricche di Bibimbap che, da sole, possono bastare per un pasto completo.

Riccardo Iacobucci

PROVA LA RICETTA:
Ravioli cinesi di manzo
Preparate l’impasto, mescolando farina, acqua tiepida e un po’ di sale. Aggiungete anche un po’ di succo di carote per rendere il colore più vivace. Maneggiate fin quando non avrà assunto una buona consistenza e mettete da parte il panetto che ne avrete ricavato (30 minuti coperto da un canovaccio).
Preparate quindi il ripieno, sminuzzando per bene il cipollotto, la verza ed il porro. Mescolateli all’interno di una ciotola assieme al manzo macinato e integrate tutti gli altri ingredienti (zenzero, sale, glutammato, brodo di manzo, olio di girasole e salsa d’ostrica) fino ad ottenere un composto morbido e compatto.
Stendete l’impasto e ricavatene dei cerchi di circa 8 cm, che riempirete con mezzo cucchiaio di ripieno al centro. Mettete il dischetto nel palmo di una mano. Con indice e pollice dell’altra, partendo da un lato, pizzicate uno dei due lembi, facendolo aderire all’altro e formando le tipiche pieghe (fatene almeno 7-8). Otterrete così il raviolo.
La cottura può essere, a seconda delle preferenze, sia alla griglia che al vapore.

INGREDIENTI
(Per 25 ravioli)
Impasto:
200 g di farina tipo 00,
100 ml di acqua tiepida,
sale fino (q.b.),
succo di carote (come colorante).
Ripieno:
200 g di macinato di manzo,
1 cipollotto fresco,
100 g di verza,
mezzo porro,
zenzero,
sale fino e sale glutammato,
brodo di manzo,
un cucchiaio di olio girasole,
salsa d’ostrica.