All’Esquilino un incontro con l’artista

È giunta al secondo anno la rassegna che porta gli abitanti del rione negli studi in cui l’arte prende forma
(Numero 10 – Bimestre nov-dic 2016 – Pagina 6)

Il primo anno della rassegna “All’Esquilino, un incontro con l’artista” si è concluso lo scorso giugno con una esposizione collettiva presso i locali dell’associazione “TRAleVOLTE” di Porta San Giovanni e una festa su un terrazzo di piazza Vittorio. L’iniziativa ha riaperto a settembre, in un bel cortile di via Bixio, dove hanno il loro atelier quattro artisti del rione. Il progetto è portato avanti dall’associazione “Noi di Esquilino”, curato da Monique Drosso e Lorenza Mistura, e vede la partecipazione di circa 35 autori, italiani e non (due francesi e un iraniano). Nel corso del primo anno, dieci artisti hanno aperto ai cittadini le loro case adibite ad atelier con lo scopo di far conoscere i vari linguaggi dell’arte contemporanea e condividere sensazioni ed emozioni legate all’arte. L’Esquilino del resto è anche questo, luogo di produttori di cultura: pittori, scultori, scrittori, poeti, registi che lo abitano e che non sempre sono conosciuti dai propri abitanti.
Le modalità della rassegna. Una cosa è usufruire di un’opera d’arte in una galleria o in museo. Un’altra è entrare nello spazio dove l’artista produce l’opera. Ne puoi assaporare il carattere, l’odore, lo stile, la fatica del processo creativo e lavorativo e puoi ascoltare da lui o lei il senso e i sentimenti che stanno dietro un quadro, una scultura, un disegno, un bozzetto. L’arte contemporanea, mostrata all’Esquilino, si esprime con vari linguaggi: dall’astratto al figurativo, all’arte povera, alla matericità degli oggetti, alla performance, alla fotografia e, a volte, si rapporta anche ad altre arti come la poesia e la scrittura.
Gli artisti. “Aprire gli studi al pubblico non serve solo a rendersi visibili, che è sicuramente una delle principali esigenze di un’artista, ma è stato fondamentale per acquisire consapevolezza di un fermento rimasto finora nascosto e per ridare, col nostro impegno, un senso diverso e migliore alla convivenza in questo rione”. Così Elisabetta Persichetti spiega il senso dell’iniziativa. “Quando ho visto arrivare tutte quelle persone nel mio studio, aldilà della soddisfazione personale, ho capito qualcosa in più sul mio lavoro: nel momento in cui ho dovuto spiegarlo ad altri, ho capito quanto le persone abbiano fame di cultura e bellezza. Ho capito quanto sia importante per noi artisti interagire, confrontarsi, scambiarsi opinioni e stimoli”. Michele Marinaccio è docente d’arte nella scuola Di Donato. Il suo lavoro di ricerca si è espresso in una prima fase in performances e opere video, nelle quali il suo corpo assume un ruolo narrante dell’emotività; mentre in una seconda fase, l’attenzione si è spostata sulla ricerca attraverso la fotografia, il disegno e l’incisione.
Interrogato sul rapporto tra arte e ambiente sociale ci risponde così: “Nell’arte esiste un aspetto individuale che si lega più che altro ad un aspetto commerciale, di mercato, al concetto della galleria. Esiste poi un’ altra idea, quella di lavorare su un ambito sociale, che significa condividere un’idea, un simbolo che puoi sviluppare in qualsiasi parte del mondo e nel confronto con gli altri, anche con altri ambiti artistici, come la poesia, la musica, la fotografia. Non è che la tua identità venga messa da parte, l’artista non si annulla, anzi la sua visione personale si amplia nel rapporto con gli altri artisti, diventando un progetto comune. L’idea dell’artista che lavora in modo individuale, senza rapportarsi al mondo esterno e condividere un progetto comune, a me pare, un’idea un po’ fuori tempo”.
Un altro artista, Michele De Luca, ha sempre lavorato aprendo il suo laboratorio ed invitando persone ad osservarlo all’opera. Ha aderito con piacere a questa iniziativa: “Sono stato molto felice nel vedere la gente entrare nel mio atelier, interessarsi al mio percorso artistico, guardare le opere. Mi sono sentito sollecitato dall’interesse dei visitatori e spinto a mostrare le fasi delle mie creazioni, che normalmente non faccio vedere. Tra l’altro successivamente i visitatori sono venuti anche alle mie mostre fatte in altri luoghi di Roma”.
L’inizio del nuovo anno. Anche quest’anno, le visite avranno la solita cadenza mensile. Gli incontri proseguiranno fino al prossimo giugno. Nuove idee stanno già prendendo corpo, come quella di allestire per il Natale di Roma un’esposizione sotto i portici di piazza Vittorio con opere dei vari artisti esposte come stendardi. Già i condòmini dei palazzi in questione hanno mostrato interesse per l’iniziativa e sono stati avviati i primi contatti col municipio.
Chi volesse partecipare alle visite o avere informazioni può scrivere una e-mail all’indirizzo noidiesquilino@gmail.com

Maria Grazia Sentinelli