(Numero 0 – Bimestre mar-apr 2015 – Pagina 1)
È una domanda che ci siamo posti più di una volta da quando abbiamo deciso di dare nuova vita a questa rivista. Sì, perché forse qualcuno non saprà ma c’è già stato un “Cielo” in passato. I motivi per i quali non è più stato fra le mani dei lettori sono tanti. Ma non sono importanti. Al nostro piccolo e variegato gruppo di autori piacciono di più le ragioni per le quali torniamo. E allora dunque, dove eravamo rimasti? Era il 2008 quando il giornale ha smesso di essere stampato. C’erano le amministrative. I problemi che ruotavano intorno all’Esquilino somigliavano a quelli di oggi. Stesso degrado, indifferenza e bisogno di riqualificare. Se date un’occhiata alla nostra prima pagina non noterete molte differenze. Eppure qualche passo è stato fatto. Dove? Ad esempio nella crescita delle tante associazioni che popolano il rione, le iniziative ad opera dei volontari per le giornate dedicate alla pulizia, l’animazione e la cura dei rapporti sociali. Nulla di diverso da ciò che serve a una comunità per rimanere viva. Sono infatti le idee a muovere le donne e gli uomini. Con questo nuovo “Cielo” vogliamo continuare su questa strada: dare uno spazio alle associazioni per promuovere le loro iniziative, sottolineare i problemi, discutere le soluzioni e offrire una casa alle opinioni. Alcuni liquideranno i nostri sforzi come chiacchiere inutili. Pazienza. Abbiamo messo in conto anche questo. Di sicuro non vogliamo annoiare nessuno. Cercheremo di non scrivere le banalità che si sono dette finora riguardo al rione. Né di ripetere il ritornello di chi non ci ha mai vissuto: bello sì, ma che paura attraversarlo! L’Esquilino lo conosciamo, lo viviamo e lo critichiamo. C’è chi lo ha scelto e chi a malincuore l’ha lasciato. Tutti noi abbiamo sacrificato un po’ delle nostre giornate per raccontarvelo. Ci auguriamo che il nostro piccolo progetto possa migliorare grazie ai vostri suggerimenti e critiche.
Vogliamo diventare grandi. Perché queste poche pagine non ci bastano. Abbiamo dovuto sacrificare idee e temi. Volevamo parlarvi dell’ordine pubblico. Di come nell’indifferenza di tanti – ma non di tutti – qualche giorno fa una donna è stata picchiata dal marito in pieno giorno a piazza Vittorio. Lo stesso uomo è noto per la dipendenza dall’alcol e per gli episodi di aggressione che ha disseminato dietro di sè. Cosa possono fare il Municipio e il Comune in questi casi? Poco. Senza l’aiuto di chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico, appunto. Nel prossimo numero vogliamo parlare anche di questo. E raccontarvi di una delle più acclamate dantiste francesi che ha vissuto in questa parte di Roma, risiedendo proprio nel cuore dell’Esquilino.
Leggerete di più o avrete più spunti per detestarci. Passate parola, quindi, fateci diventare grandi.
M. Elisabetta Gramolini