È davvero emergenza sicurezza?

Organizzazioni criminali e traffici o microcriminalità e degrado? Abbiamo intervistato il vicequestore Sangiovanni, responsabile del Commissariato Esquilino per capire cosa succede e quali azioni vengono messe in campo per tutelare la popolazione
(Numero 55 – Bimestre set-ott 2024 – Pagina 10)

Il Vicequestore Giuseppe Sangiovanni è il responsabile del Commissariato Esquilino da circa due anni e mezzo, proviene dal reparto volanti della Questura di Roma dove si occupava del pronto intervento per i reati contro la sicurezza. Con lui parliamo soprattutto della insicurezza percepita dai cittadini del rione, dei principali crimini commessi e delle attività messe in campo per la prevenzione e il contrasto.

Vicequestore Sangiovanni, Esquilino spesso assurge alle cronache per episodi di microcriminalità e violenza, degrado e piccolo spaccio. Alcuni parlano di insicurezza soltanto percepita. Secondo la sua esperienza, i reati commessi all’Esquilino sono più numerosi rispetto alla media romana? Ci può fornire dei dati relativi alla tipologia dei crimini commessi?
Dati statistici che riescano a spiegare la situazione del rione non sono aggiornati e, secondo me, non sono determinanti per spiegare l’insicurezza percepita dai suoi abitanti. In linea generale posso affermare che in questo territorio non esiste una criminalità organizzata con strutture gerarchiche e reti di criminalità collegate ad altre strutture presenti in altre zone, come quelle che gravitano intorno alle periferie romane. Si assiste soprattutto ad episodi di furto, rapine, microcriminalità di strada, danneggiamenti di autovetture, conseguenti a reati predatori per procurarsi oggetti o a episodi di vandalismo causati spesso da soggetti con problemi psichici. Anche il piccolo spaccio di stupefacenti rappresenta qui la parte terminale della distribuzione di droga che proviene dalle grandi piazze che insistono su altri territori. Ciò detto, non voglio assolutamente sottovalutare gli episodi criminali che rendono insicura la vita del rione e creano allarme per i cittadini. E per questo debbono essere ugualmente adottate misure di prevenzione e repressione.

Entriamo in alcuni fenomeni specifici, come la proliferazione di strutture ricettive per affitti brevi e la presenza del mercatino abusivo di via Principe Amedeo. Questi aspetti rientrano nella vostra competenza e cosa fate per contrastare questi fenomeni?
Sì, noi abbiamo competenza per queste tipologie di reati, insieme alla Polizia Municipale, e spesso abbiamo controllato, anche d’ufficio, queste strutture elevando multe per irregolarità amministrative per esempio in alcuni episodi di abusi edilizi (presenza di posti letto superiori alla capienza, mancata registrazione degli ospiti, mancanza di vie di fuga etc.). Il problema delle strutture recettive è importante perché porta ad uno stravolgimento del tessuto socioeconomico del rione e del mercato degli affitti, ma certo la questione andrebbe risolta soprattutto con nuove normative nazionali e locali.
Per quanto riguarda il mercatino di via Principe Amedeo, il problema è reale: vendita di stracci presi dai cassonetti che vengono spesso venduti agli utenti del mercato. Non è certo il mercato dei ricettatori di Roma, anche se magari qualcuno viene a vendere un telefonino rubato, ma crea forte disagio ai residenti per il degrado cui si assiste e per l’intralcio sui marciapiedi. Noi interveniamo spesso, sanzioniamo e sgombriamo. Ora il fenomeno si è un po’ attutito, ma la vigilanza deve essere costante.

Quali azioni mettete in campo per evitare che la situazione degeneri e cosa si fa o si dovrebbe fare per migliorare tale situazione?
La nostra azione consiste nel prevenire e reprimere. E quindi far circolare pattuglie di vigilanza nei punti più pericolosi del rione, segnalare la presenza dei senza fissa dimora con particolari situazioni di disagio o delle persone con problemi di salute mentale o dipendenza da alcool e droga alle strutture pubbliche, come Asl, Comune e associazioni di volontariato che lavorano su tali disagi, e debbo dire che anche il coordinamento tra Forze dell’ordine e tali servizi non manca. Tenga conto poi che per particolari situazioni, oltre alle nostre risorse del territorio, interviene anche il Questore che, ormai in modo quasi ordinario, due o tre volte alla settimana, invia ulteriori forze, anche Carabinieri, specialmente nello spazio della stazione Termini, Castro Pretorio ed Esquilino. E quindi tra attività ordinaria e straordinaria, la presenza ad Esquilino delle Forze dell’Ordine è consistente. Ritengo importante anche organizzare dei tavoli a livello municipale, come è stato fatto una volta, per risolvere la situazione particolarmente grave di due persone senza dimora.

Nonostante il dispiegamento di forze, il percepito è diverso. Serve altro?
Credo che la sola azione di prevenzione-repressione non sia sufficiente. Servirebbero altre due cose. Intervento di manutenzione costante: pulizia, smaltimento rifiuti, illuminazione pubblica, per arrivare ad un decoro omogeneo di tutto il rione, prestando attenzione alle zone più degradate come piazza Pepe, via Turati, via Giolitti, via Principe Amedeo; attrazione di attività commerciali qualificate: dove insistono negozi di qualità o attività culturali, ad esempio le Notti di Cinema a piazza Vittorio, si riesce anche a trasformare e riqualificare luoghi prima degradati. La mano pubblica dovrebbe essere in grado di orientare l’attività privata in modo che arrivino investimenti in grado di modificare il degrado del rione.

Maria Grazia Sentinelli