In via dello Statuto c’è un negozio di generi alimentari che mette d’accordo i gusti di tutti
(Numero 19 – Bimestre mag-giu 2018 – Pagina 10)
È un successo ottenuto anche grazie al passaparola quello di Selli International Food Store. E, a quanto pare, la fama del negozio di prodotti internazionali gestito in via dello Statuto dagli italianissimi Mimmo e Bianca Maria Selli è arrivata lontano. “Un giorno vedo arrivare una sfilza di Mercedes con le bandierine – ricorda Mimmo ancora incredulo – bloccano il marciapiede e scende questa ragazza con i pantaloni, i mocassini e un fazzoletto in testa. Mi dicono in inglese: ‘Nice store! Do you take credit card?’. Io mi chiedo chi sia questa donna con tutto questo seguito, fino a quando qualcuno mi dice che è la principessa del Qatar. Nel mondo arabo consumano molta frutta secca e sembra che qualcuno dell’ambasciata abbia indicato il mio negozio come il posto in cui trovare frutta secca di qualità”.
Il trasferimento del mercato di piazza Vittorio. Selli International Food Store nasce nel 1994. In quei mesi gli ambulanti che operavano su piazza Vittorio, con banco fisso ma su strada, dovevano decidere se seguire il mercato nella nuova sede della Caserma Pepe. Anche la signora Annunziata Mancini, madre di Mimmo e Bianca Maria, si trovava di fronte a questo dilemma. “Mia madre, che stava a piazza Vittorio dagli anni ’60 e che già prima aveva lavorato in altri mercati, non credeva in questo progetto perché aveva già visto altre esperienze perdere di forza nel passaggio dalla strada al coperto – ci racconta Mimmo -. C’era questo locale libero per l’affitto e l’abbiamo preso”. Il passaggio in negozio, però, li pone di fronte a un nuovo problema: “Entrando ci siamo resi conto che i prodotti che vendevamo fino ad allora non riempivano che un angolo del locale. Allora ci siamo chiesti: ‘E in tutto il resto cosa ci mettiamo?'”. Da lì parte la ricerca di nuovi articoli per arricchire l’offerta e l’idea di puntare sulle specialità alimentari internazionali.
Il cambiamento come opportunità. All’epoca, infatti, la signora Annunziata vendeva principalmente frutta secca e olive. Più di recente aveva aggiunto al banco anche un angolo dedicato alle spezie, molto richieste dai primi immigrati arabi, asiatici ed africani presenti nel rione. La famiglia Selli si faceva carico di un vero e proprio lavoro di traduzione: bisognava capire – dalla descrizione dei colori, dei profumi, dei sapori e dell’impiego che ne veniva fatto – cosa corrispondesse in italiano a quel nome esotico pronunciato dal cliente. E poi bisognava reperire la spezia richiesta, non sempre facile da trovare sul mercato italiano. Oggi possiamo dire che proprio questa attenzione abbia fatto la fortuna della loro attività: “Penso che se fossimo un negozio di alimentari tradizionali oggi non avremmo alcuna possibilità di competere rispetto alla grande distribuzione. Fortunatamente negli anni ci siamo ritagliati una fetta di clientela. O forse è stata proprio la nostra clientela a farci diventare così, con le sue domande. Un cliente ci chiedeva un prodotto nuovo, noi lo cercavamo, lo portavamo in negozio e poi spesso scoprivamo che il prodotto funzionava”.
Clienti tradizionali e nuovi stili alimentari. Inizialmente gli avventori erano principalmente coloro che già si servivano al banco dalla signora Annunziata, ma poi, un po’ alla volta, hanno iniziato ad affacciarsi nel negozio persone nuove, italiani e stranieri incuriositi dai prodotti in vetrina. Al successo dell’attività ha poi contribuito il diffondersi dei nuovi stili alimentari e la crescente richiesta di prodotti biologici, vegetariani, vegani e dell’etnico di tendenza. Molti sono anche i turisti di passaggio su una strada, via dello Statuto, in cui c’è tanto commercio di pregio con botteghe storiche come Regoli, D’Amore, Bordi, la Casa del Tessuto.
Nel negozio gli articoli sono divisi per tipologia e regione di provenienza. Nella parte bassa c’è lo sfuso: legumi, cereali, spezie e frutta secca. Sugli scaffali cibi, bevande, preparati e ingredienti da tutto il mondo, prodotti biologici e per la cura del corpo. “La gente talvolta ci dice che siamo un piccolo Castroni. Per me è un complimento perché le prime cose importanti che ho imparato in questo lavoro le ho imparate da Marcello Castroni, a cui sono ancora grato. Soprattutto nei primi tempi mi ha incoraggiato molto. Quando lo incontravo mi chiedeva sempre come andasse il negozio e mi incitava ad andare avanti”.
Il legame col rione. Mimmo e Bianca Maria sono nati e cresciuti all’Esquilino. “In queste strade ho vissuto tutta l’infanzia e l’adolescenza – ricorda ancora Mimmo – È sempre stato un rione border-line e composito, sempre in prima linea in tutti i cambiamenti. Non c’è un aggettivo che lo definisca: l’Esquilino è così”. A dare una mano in negozio da quindici anni c’è lo srilankese Milinda, e da qualche tempo c’è anche Lorenzo, il figlio di Bianca Maria. E quest’anno la famiglia Selli ha voluto festeggiare con i suoi clienti il 24° compleanno dell’attività. “Fa piacere, perché alla fine questo non è un lavoro ma è una missione. Il negozio ti dà tanto ma prende anche tanto. Mamma ci ha trasmesso la sua tenacia. Veniamo da una famiglia di ambulanti e noi forse siamo i primi stanziali. Ma il bello di questa attività è lo scambio fra le persone di diversi paesi, culture, religioni, che nel cibo hanno trovato un punto d’incontro. Qua dentro l’intolleranza non esiste perché a tavola siamo tutti uguali. Quando ci mettiamo il tovagliolo non ci facciamo la guerra”.
Antonia Niro