(Numero 24 – Bimestre mar-apr 2019 – Pagina 14)
UN RICORDO
Ciao, lettori, sapete che esistono certe pietre che ricordano delle persone? Semplici mattonelle con un valore immenso: sono sampietrini ricoperti di una lastra di ottone con il nome e i dati essenziali di persone di religione ebraica, che sono state deportate. Note come “pietre d’inciampo”, sono posizionate sotto le abitazioni da dove le persone vennero portate vie con la forza. Nel nostro quartiere ce ne sono alcune, a via Buonarroti e via dei Quercetie ce ne sono molte anche nel vicino rione Monti.
Qualche giorno fa, la nostra classe è andata a visitare il ghetto. Un quartiere antico di Roma dove vive parte della comunità ebraica, che un tempo era addirittura chiuso da alte mura che lo separavano dal resto della città. Oggi il quartiere è molto cambiato, ma lì abbiamo scovato moltissime “pietre d’inciampo”. Tanti di noi le hanno fotografate da vicino, mentre ci aggiravano per i vicoli e i palazzi alla ricerca di questi sampietrini. Insomma, era una caccia ad un tesoro, alla ricerca del passato.
Classe V-D
DOPO UNA PASSEGGIATA
Il 16 ottobre del 1943 nel ghetto di Roma, di mattina le SS presero le strade del PORTICO D’OTTAVIA e rastrellarono 363 uomini, 649 donne e 200 bambini. Dopo due giorni, il 18 ottobre, di mattina, 18 vagoni pieni di persone partirono dalla stazione Tiburtina.
Dopo due giorni, arrivarono al campo di concentramento di Aushwitz. Tutti morirono, tranne 16 persone che erano state fortunate, cioè 15 uomini e una donna, Settimia Spizzichino.
Noi ci siamo recati il16 ottobre 2018 a vedere il Portico d’Ottavia e siamo stati al museo dove c’era scritto tutto quello che era successo in quel giorno di ottobre.
Là abbiamo incontrato un signore di nome Marco che ha 77 anni, il quale ci ha raccontato di una bambina che si chiamava Ada che il giorno prima del 16 ottobre ha voluto dormire a casa di sua nonna invece che a casa sua. Sulla porta di sua nonna c’era scritto “Tagliacozzo, cioè un nome ebreo. Ada stava dormendo e i tedeschi li presero.
Prima di entrare nel museo, siamo andati a vedere il teatro Marcello e il Portico d’Ottavia.
Quando siamo usciti dal museo abbiamo visto un cartello, dove c’era scritto “La SHOA non è un’attrazione turistica”. Davanti alle porte delle case, per i vicoli del Ghetto, c’erano delle pietre d’inciampo, opera d’arte di un artista tedesco, non messe lì apposta per far “inciampare la gente”, ma per ricordare cosa era avvenuto.
Dopo questa visita ci siamo sentiti tristi, perché in quei posti erano successe delle cose bruttissime, ma anche felici di averli visitati.
MINI e la Classe V-A
LA CARICA DEI CENTO SACCHI
Buongiorno, siamo ritornati, pero? ora siamo la VD.
Vogliamo parlarvi di un problema raccapricciante, grave, inquinante, penoso e puzzolente: la spazzatura.
Quando passeggiamo vediamo tanti sacchi, mobili, sporcizia di ogni tipo e colore (di tutto e di più). Questo disagio attira topi, scarafaggi, gabbiani e piccioni che aprono le buste dell’immondizia e spargono il contenuto per tutta la strada. Può capitare di vedere passeggiare spensierati enormi gabbiani per le strade, con in bocca panini o resti di cibo…e alle volte questi gabbiani si calano in picchiata per strappare dalle mani di qualche incauto bambino il suo pezzo di pizza.
Tutto questo e? irrispettoso verso la nostra bellissima citta? e pericoloso per la nostra salute. Fortunatamente esistono delle persone che cercano di eliminare la sporcizia da strade e giardini del nostro rione, spontaneamente e volontariamente. Si incontrano, di tanto in tanto, la domenica mattina per pulire, muniti di scope e stracci, le strade e le piazze del quartiere.Attenti a non perdere il prossimo numero, perché potremmo parlarvi delle “buche di Roma”, sperando pero? che non serva più.
Classe V-D
GLI IMPRESSIONISTI A TRASTEVERE
Siamo andati a vedere la Mostra degli Impressionisti.
Siamo entrati in una grande stanza buia, dopo un po’ sono apparse delle proiezioni di fogli. Poi hanno fatto vedere altre proiezioni di quadri che ci giravano intorno. C’erano tanti cuscini morbidi. Poi siamo andati sulla ricostruzione del ponte di Monet e dentro c’erano pesci veri e monete vere.
Gli impressionisti per disegnare andavano fuori e raccoglievano l’attimo giusto, prima di mattina, poi a mezzogiorno, infine di sera per avere una luce diversa.
I nostri pittori preferiti sono stati Manet e Monet.
Classe II-A
Alunni Di Donato