(Numero 49 – Bimestre set-ott 2023 – Pagina 13)
3…2…1… PARTE IL RAZZO PER LE MEDIE
Ho da poco lasciato le elementari e sono coinvolto in straordinari cambiamenti e di grossa portata: le medie. Vanno cambiate le abitudini, qualcosa in peggio e qualcosa in meglio. I compiti saranno sicuramente maggiori o comunque più complicati, c’è però il vantaggio di uscire alle 14. Secondo me c’è una parola che può riassumere tutto questo e anche altro: autonomia.
Difatti troviamo l’autonomia in molte azioni che dovremmo compiere (o che già attuiamo). L’autonomia nel sapersi gestire le materie e i compiti di ogni giorno. L’autonomia la si trova anche in un gesto importantissimo che i miei genitori (e quelli di alcuni miei compagni) mi stanno allenando a fare: andare a scuola da solo.
Può sembrare una cosa banale, ma in realtà ci vuole molta autonomia e controllo ad uscire di casa di proprio conto e arrivare a scuola entro l’orario previsto. Io come trucco uso e consiglio quello di andare con amici, ma l’autonomia non obbliga nessuno, anzi promuove la libertà dei ragazzi.
Però ricordate che l’autonomia non necessariamente vuol dire essere da soli.
Davide, ex alunno della classe V-A della scuola primaria Federico Di Donato
PENSARE
Vi siete mai chiesti perché noi umani quando siamo piccoli diciamo di voler diventare grandi, così si salta la scuola, e quando siamo grandi di voler tornare piccoli? Perché non pensiamo, questa la risposta della vita. Perché quando sei piccolo se diventassi grande penseresti a tutte le cose che la vita ti offre solo quando sei piccino, e quando sei grande se tornassi piccolo dovresti fare due volte la fatica che hai fatto per arrivare fin lì e per guadagnarti quel lavoro.
Per esempio noi abbiamo appena frequentato la quinta e stiamo iniziando le medie e a questo punto dopo tutte le cose che abbiamo imparato, dopo tutti gli sforzi dei maestri per farci imparare dovremmo lasciare tutto e tornare all’asilo? Ma no, grazie.
Tutti noi umani abbiamo una parte di cervello, perché allora non usarla?
Pensateci su…: ma bene questa volta!
Olimpia, ex alunna della classe V-A della scuola primaria Federico Di Donato
MUSICA NELLA SCUOLA: MAGICA ARMONIA
Quest’anno nella scuola Monte Calvario è stato introdotto l’indirizzo musicale e noi ragazzi delle medie insieme ai bambini delle elementari abbiamo studiato il violino; il pianoforte; il flauto ed il canto corale. È stata per tutti una bella novità perché abbiamo portato a scuola i nostri strumenti ed abbiamo imparato a suonare e a cantare tutti insieme. Nella nostra splendida chiesetta abbiamo fatto, anche, un concerto di fine anno che è stato molto bello ed emozionante.
Al termine di questa meravigliosa avventura abbiamo trascritto pensieri e parole sull’esperienza appena conclusa. Per Elia è stata bella l’atmosfera di amicizia, infatti il coro ha reso il suo legame con ‘Lele’ più forte. Andrea ha iniziato a suonare il flauto come passatempo, per lui è stato stimolante studiare il didgeridoo. Jia Bao suona il flauto ed il pianoforte, gli piace di più suonare con gli altri che da solo. Anche Viola preferisce suonare con altre persone perché se sbaglia i compagni l’aiutano a recuperare. Silvia ha scelto il pianoforte perché le piace l’idea di condividere una passione con la mamma. Luca ha chiesto per Natale in regalo il violino ed è stato molto felice per i duetti fatti con Giorgio con cui ha stretto una grande amicizia. Raffaele ha suonato a quattro mani ed è stata una bellissima esperienza, ha anche imparato un detto molto divertente: ‘Non spalmare la nutella sui tasti’, ovvero, non tenere le dita piatte. Matteo adora la musica che descrive il suo stato d’animo del momento. Carlotta durante le sue esibizioni al pianoforte, imitando una pianista di un film, è riuscita ad isolarsi dalla gente ed a sentire se stessa. Al concerto musicale di fine anno ha provato delle belle sensazioni; le piaceva suonare con i suoi nuovi e vecchi amici; è sicura che continuerà a suonare, anche in futuro. Nicola, ha iniziato a suonare il flauto perché il suo timbro è molto delicato, riesce a comunicare sensazioni ed emozioni e le espressioni facciali cambiano il suono: ‘quando diventi bravo, il flauto sembra come se fosse la tua voce, è capace di comunicare con gli uccelli, i trilli fatti sul flauto sembrano i loro versi’.
Oscar, infine, ha iniziato a suonare il pianoforte perché è stato ispirato da altri pianisti che ha ascoltato su YouTube.
La musica è stata per tutti noi un incontro magico pieno di armonia.
Carlotta, Laura, Nicola, Yu Jie, Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Monte Calvario