Il Comitato Piazza Vittorio Partecipata rilancia il progetto di valorizzazione del verde in occasione dell’Anno Santo
(Numero 3 – Bimestre nov-dic 2015 – Pagina 4)
Una rete di strade alberate a traffico ridotto, con percorsi pedonali attrezzati e protetti, un modo di vivere la città diversamente, a partire dalla mobilità. Sono queste le caratteristiche della Trama Verde, la proposta studiata per l’Esquilino dal Comitato Piazza Vittorio Partecipata, presentata all’amministrazione nel 2012 e nuovamente avanzata in occasione dell’Anno Santo.
L’esclusione del Rione dai quattro percorsi giubilari ha convinto il Comitato della necessità stringente di completare gli itinerari proposti e collegarli ai nodi del trasporto pubblico, permettendo ai pellegrini di vistare le mirabilia di Roma in tutta sicurezza e con piacere. Il Comitato ha scritto, quindi, al Sindaco, all’Assessore ai Lavori Pubblici e alla Presidente del I Municipio una lettera aperta per riconsiderare la realizzazione della Trama Verde. Oltre a completare e collegare gli itinerari da e per San Giovanni e Santa Maria Maggiore, si punta a soddisfare le esigenze di spostamento dei cittadini nella città storica in modo razionale, sicuro ed ecologico. E’ indispensabile che gli interventi siano progettati in una prospettiva a lungo termine.
La Trama Verde si propone di connettere e valorizzare le frammentarie aree verdi del rione (alcune arricchite da importanti testimonianze archeologiche). E’ un’infrastruttura di servizio, poiché è pensata per la mobilità principalmente pedonale e ciclabile. Ma è anche verde, vi si possono trovare panchine, fontanelle e bagni pubblici, ampi marciapiedi alberati e dove possibile protetta con barriere verdi dalle zone carrabili.
La Trama Verde può diventare una realtà: più che grandi investimenti, per realizzarla servono una forte volontà politica e una adeguata informazione pubblica,soprattutto tramite una campagna di promozione per una mobilità nuova. In questo modo la Città Storica si doterà di una arteria che collega Termini con le principali Basiliche dell’Esquilino (Santa Maria Maggiore, Santa Croce in Gerusalemme, San Giovanni) fino a Porta Asinaria, raggiungendo il Parco delle Mura Aureliane, e da Santa Maria Maggiore fino al Colosseo, il futuro parco archeologico dei Fori e dell’Appia Antica. Percorsi capaci di accogliere insieme i cittadini, con le loro esigenze di mobilità, e i turisti, che vengono a Roma per conoscerne le bellezze e per viverla.
Una parte della Trama Verde, è rappresentata da via Carlo Alberto, l’asse sistino tra Santa Maria Maggiore e Piazza Vittorio. Come i giardini della Piazza, anche via Carlo Alberto è stata oggetto di un recente processo di progettazione partecipata. In entrambi i casi i finanziamenti ci sono, ma non si sa quando partiranno i lavori. La riqualificazione di via Carlo Alberto e dei giardini sarebbe stata importantissima per il Giubileo della Misericordia, data la loro posizione strategica: una zona con numerosi alberghi e strutture ricettive. Sembra improrogabile l’apertura di bagni custoditi all’interno dei giardini di Piazza Vittorio, la sistemazione delle aiuole e l’ordinamento della sosta e delle fermate Atac in via Carlo Alberto.
In ogni caso la limitazione della velocità (a 30 km/h), la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e delle fermate degli autobus, l’adeguamento dei marciapiedi e la rimozione delle barriere architettoniche, la ciclabilità, la cura del verde sono tutte misure che possono essere decise e realizzate in tempi brevi e con costi limitati. Così come si può evitare l’attraversamento del centro storico non solo dei bus turistici, ma anche dei bus da e per gli aeroporti, incentivando il trasporto su ferro, ora penalizzato da tariffe troppo alte. Su questi temi continueremo a confrontarci con l’amministrazione e le istituzioni e a lavorare con il contributo di esperti, cittadini e comitati, nella speranza di poter concretizzare le migliori proposte.
Un’ultima considerazione è dedicata ai quattro percorsi giubilari. Gli itinerari pedonali sono un segnale sicuramente positivo in direzione di una mobilità nuova, ma sembrano mancare almeno di due elementi importanti per essere davvero efficaci nel complicatissimo quadro della mobilità romana. Il primo si riferisce alla possibilità dei pellegrini di arrivare anche alle Basiliche dell’Esquilino a piedi. Per farlo è necessario che l’itinerario pedonale parta da un nodo ferroviario o da una stazione della metropolitana. Mentre a San Giovanni fanno capolinea o transitano diverse linee Atac ed esiste una stazione della metro, la Basilica di Santa Maria Maggiore ha bisogno di un collegamento sicuro con il nodo di Termini lungo via Gioberti e con la vicina stazione metro di Piazza Vittorio lungo via Carlo Alberto. Il secondo e più importante è la possibilità di muoversi da una Basilica all’altra: non sono stati previsti itinerari che uniscano Santa Maria Maggiore e San Giovanni, mentre la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme è stata ignorata. Manca una vera e propria integrazione dei percorsi giubilari con il tessuto urbano della città storica.
Sonia Sabbadini, Paolo Venezia