L’alimentari come una volta

Chiara Armezzani - n.54 L’alimentari come una volta

Per gli abitanti della zona di Santa Croce in Gerusalemme, Sciattella è garanzia di prodotti di qualità e cortesia di altri tempi
(Numero 54 – Bimestre lug-ago 2024 – Pagina 14)

Da tempo, ormai, è particolarmente evidente la diminuzione o addirittura la scomparsa dei piccoli negozi di vicinato, ma per fortuna in quasi tutti i quartieri ne resta ancora qualche esempio. All’Esquilino, in ambito alimentare, troviamo Sciattella, in via Germano Sommelier 14. Dietro due normali vetrine si scopre un’attenta e studiata scelta di alimenti freschi e secchi per soddisfare i gusti dei tanti frequentatori abituali del negozio.

Una storia prossima ai settant’anni

Sciattella apre per la prima volta nel 1957 nella stessa locazione, inizialmente gestito dalla sorella del padre di Rita e poi dal padre e dalla madre. Fin da piccola Rita bazzica tra i banchi del negozio, da adolescente inizia a fare le prime consegne e infine, nel 2003, inizia lei stessa a condurre l’alimentari. In un periodo lavorativo ottimale per questa categoria e con le conoscenze assorbite nel corso di tutta la sua vita, Rita riesce a gestire in modo eccellente e attento l’attività, orientandosi nella vendita di prodotti particolari e tradizionali, ma di qualità.
Oggi come allora il negozio, sempre ordinato, offre salumi, formaggi, carne di maiale, pane, pasta, pizza, uova, prodotti secchi dolci e salati o in scatola, una piccola scelta di prodotti surgelati e da frigo e, in base alla festività, anche artigianali. Quando possibile vengono privilegiate le aziende locali; la salumeria invece proviene da Norcia, paese di origine del padre.
Rita definisce la zona di Santa Croce come un’isola felice perché ancora ricca di piccole realtà che riescono a sopravvivere grazie alla frequenza usuale degli abitanti e anche di persone provenienti da altre zone ma che scelgono questo modo di comprare, divenuto ormai sempre più raro.
Ma questo non basta a togliere il peso della realtà. Le problematiche economiche la costringono a gestire un’attività del genere da sola, con grandi sacrifici e un grosso peso emotivo. Ci saluta però con un messaggio di speranza: «Mi piacerebbe ci fosse un po’ più di bellezza all’Esquilino… svegliamoci tutti con un buon proposito», ci dice Rita.

Ilaria Buccolini

PROVA LA RICETTA:
La Vignarola con guanciale di Norcia

Pulire i carciofi e strofinarli con mezzo limone, metterli poi a bagno in acqua fredda con l’aggiunta del succo dell’altra metà limone.
Cuocere fave e piselli in acqua bollente per mezzo minuto per facilitare l’eliminazione delle bucce, con un cucchiaio forato scolarli e passarli in acqua fredda. Eliminare le bucce delle fave sbollentate. Unire all’acqua bollente, dove sono stati cotti i legumi, del dado vegetale e le bucce dei piselli ben lavate per andare a ottenere un brodo.
Tagliare il guanciale a fette sottili e la cipolla a cubetti. Scaldare l’olio in una padella, aggiungere il guanciale, e farlo rosolare per un minuto circa, dopo di che sfumare con il vino bianco. Aggiungere la cipolla, farla appassire per qualche minuto.
Nel mentre tagliare a fette molto sottili i carciofi e aggiungerli in padella insieme a qualche foglia di mentuccia, dopo qualche minuto aggiungere un mestolo di brodo, cuocere per 5 minuti e inserire i piselli accompagnati da altro brodo.
Dopo circa 10 minuti aggiungere le fave e continuare a bagnare con il brodo per ultimare la cottura degli ingredienti.
Infine tagliare a strisce la lattuga che verrà aggiunta solo per gli ultimi 2 minuti di cottura.
La vignarola deve risultare umida ma non brodosa, viene lasciata raffreddare e poi riscaldata nuovamente al servizio.

INGREDIENTI (Per 4 persone)
50 g di guanciale di Norcia,
150 g di fave fresche sgranate,
1 cipolla media (o 150 g di cipollotti freschi),
20 g di vino bianco,
1 limone (per i carciofi),
200 g di piselli freschi e sgranati,
3 carciofi romaneschi,
150 g di lattuga romana,
40 g di olio extravergine di oliva,
Sale e pepe q.b.