Dall’aperitivo al dolce, dalle carni ai distillati. La cucina del Bel Paese è ben rappresentata nel nostro rione
(Numero 21 – Bimestre nov-dic 2018 – Pagina 10)
Si sa, l’Esquilino è noto soprattutto per la sua multietnicità, che non solo è rappresentata dalle persone provenienti dalle varie parti del globo, ma anche dalla presenza di ristoranti che offrono le cucine di tanti Paesi diversi. Eppure, se all’improvviso, invece delle solite samosa indiane, ci vien voglia di un arancino, oppure di una seada o di un pasticciotto, non dobbiamo percorrere centinaia di chilometri per recarci in Sicilia, Sardegna o Puglia. Anche in questo caso troveremo facilmente tutto a pochi passi da casa.
Dal rustico leccese allo sfincione. In Via Emanuele Filiberto il meridione è ben rappresentato. Da Radici, pizzicheria salentina aperta due anni e mezzo fa da Davide Macchia e Andrea Luceri, giovani pieni di entusiasmo e di ricordi della loro terra, è possibile degustare taralli, olive, vino e birre, tutto targato Salento. “I nostri pezzi forti sono, però, il rustico leccese, il riso patate e cozze e il famoso caffè in ghiaccio con latte di mandorla” ci dice Davide, che continua “Abbiamo molte soprese per i nostri clienti: ci sono delle novità per quanto riguarda gli aperitivi e prevendiamo di offrire presto anche una selezione di gin”. Sempre in via Emanuele Filiberto, a pochi passi dalla metro Manzoni, si trova una rosticceria siciliana molto apprezzata nel rione: Piccola Palermo. L’ambiente è davvero piccino, ma ricco di prelibatezze: c’è una vasta scelta di pizze al taglio, condite con gli ingredienti più vari, e poi il mitico sfincione, ma anche vari tipi di arancine, il timballo di anelletti, la parmigiana, la caponata (usata anche per condire la pizza) e gli immancabili cannoli riempiti sul momento.
In viaggio tra mirto, ‘nduja e peperoni cruschi. Proprio trenta anni fa, il signor Ilario, nato in provincia di Cagliari ma romano da quando aveva diciassette anni, ha deciso di aprire il suo ristorante all’Esquilino, in via Machiavelli. “Sono arrivato a Roma negli anni ’70 ed ho iniziato come lavapiatti. Man mano, ho capito che il lavoro come ristoratore faceva per me, anche perché mi piace avere un rapporto diretto con i clienti. Quindi sono diventato socio di un mio corregionale. La mia prima attività era a Piazza Fiume, poi, nel 1988 ho aperto Baia Chia all’Esquilino, rione che, nonostante le problematicità, mi piace e in cui ho deciso di vivere”. Tra piatti di carne e pesce, spiccano la fregola sarda con cozze e vongole veraci, gli gnocchetti guanciale, mirto e gambero rosso. “Questi piatti, assieme agli amaretti sardi di nostra produzione, sono tra i punti di forza del ristorante”, ci dicono, con la cordialità che li contraddistingue, Ilario e lo chef Luigi (anche lui sardo). Naturalmente, per chiudere il pasto non possono mancare mirto e filu ‘e ferro, magari accompagnati da altri dolci tipicamente sardi come le seadas.
In via Statilia, i piatti si fanno carichi di sapore e di “calore”. Infatti, tra gli ingredienti più utilizzati dalla Pecora Pazza – ristorante che offre piatti tipici calabresi – c’è la ‘nduja di Spilinga, che accompagna antipasti e primi piatti. Tra i dolci si segnala il tartufo di Pizzo Calabro.
È possibile trovare un pezzo di Basilicata proprio nei pressi della Stazione Termini. In via Farini, c’è Cicilardone a Monte Caruso, ristorante lucano dove è possibile assaggiare i famosi peperoni cruschi, ma anche primi piatti tipicamente lucani, preparati con pasta di produzione propria.
Il Lazio è presente. Di certo non poteva mancare la cucina tipica romana. In via Petrarca, la Trattoria da Danilo è pronta ad accogliervi in un ambiente piccolo, ma intimo ed elegante. Tra carciofi, abbacchio e puntarelle con alici, potrete gustare anche una buonissima carbonara, pezzo forte della cucina romana, per la quale la trattoria è rinomata in tutta la capitale.
In via Ferruccio, angolo via Buonarroti, è presente da anni la Vecchia Roma, apprezzatissima trattoria a conduzione familiare. Tra i piatti per cui è famosa ci sono senza ombra di dubbio l’amatriciana, che qui viene servita flambè, e la coda alla vaccinara.
Nei pressi dell’Arco di San Vito (in via di San Vito), la Trattoria Monti è uno dei punti fermi per chi, dell’Esquilino e dintorni, vuole trovare il gusto della cucina romana o fare un piccolo tour nelle Marche. La cucina, infatti, offre specialità marchigiane, come il ciauscolo, e romanesche, come il cervello di abbacchio fritto con carciofi.
Prima di partire… Da qualche anno, alla stazione Termini, ha aperto il Mercato Centrale, luogo in cui ci si può fermare e gustare davvero qualsiasi cosa: dalla pizza al dolce, dal tartufo al sushi. Anche qui, sono presenti alcune botteghe regionali: ci sono i cannoli, le cassate e gli arancini di Carmelo Pannocchietti, la ricca selezione di salumi e formaggi del piemontese Beppe Giovale, gli hamburger di chianina di Enrico Lagorio e la carne toscana e i salumi di Fausto Savigni. Ma non è finita qui, perché la Terrazza di Termini, ha recentemente inaugurato una nuova ala e ampliato la propria offerta con locali dove poter assaggiare le cucine tipiche: abbiamo un angolo di Campania, rappresentato dalle Eccellenze della Costiera, ancora la Sicilia, rappresentata questa volta da Rosticceria San Francesco, e Ariccia, con la porchetta della Marini Norcinerie.
Insomma, se si parla di cucina, all’Esquilino ne abbiamo per tutti i gusti!
Antonia Niro