Un campus di 6.700 metri quadrati distribuiti su sei piani ha preso vita in quello che era il palazzo di MAS. È la nuova sede dell’Accademia Costume & Moda
(Numero 57 – Bimestre gen-feb 2025 – Pagina 5)
Gli abitanti del rione sono entusiasti: in questi due anni hanno seguito con interesse e curiosità i lavori del grande cantiere e sopportato gli ulteriori, inevitabili disagi che ha creato sulla già caotica e trafficata Via dello Statuto. Ora, però, prevale la soddisfazione di vedere finalmente realizzata – nello storico edificio umbertino che fino al 2017 ha ospitato i Magazzini allo Statuto (MAS) – la nuova sede romana dell’Accademia Costume & Moda. Un campus di 6.700 metri quadrati distribuiti su sei piani, con aule digitalizzate, laboratori e spazi di socializzazione come terrazze e rooftop, in un ambiente luminosissimo, raffinato e innovativo. La nuova sede, con ingresso su Via Pellegrino Rossi, può accogliere fino a 700 studenti che scelgono di frequentare i corsi triennali, riuniti in un luogo di incontro e crescita che riesce a coniugare perfettamente tradizione e tecnologia.
L’Accademia, fondata a Roma da Rosaria Pistolese nel 1964, è da oltre 60 anni centro di formazione per stilisti, creativi ed esperti di alta moda. Alla storica sede romana di Via della Rondinella e alla sede milanese, si affianca ora questo grande spazio, frutto di un’importante operazione di restauro che ha restituito all’Esquilino un luogo simbolo, dando nuova vita al bel palazzo di fine Ottocento, abbandonato e lasciato in disuso per sette anni.
Un atto di rigenerazione urbana
che coinvolge l’intero rione
Gli storici abitanti del rione, come chi scrive, ricordano MAS ai tempi in cui era uno dei primi grandi magazzini del boom economico post bellico. Poi, negli anni ’70, la trasformazione in quell’incredibile bazar di merce a basso costo, soprattutto abbigliamento, che ha vestito generazioni di teen agers. Ci venivano da tutta Roma, spesso anche da fuori, in cerca di capi militari, abiti vintage, maglioni e magliette alternativi, rimanenze e scarti di magazzino, ideali per un look underground, originale e super economico. Ora, l’intero edificio, acquistato da Azimut Libera Impresa Sgr, è stato riportato alla sua antica bellezza attraverso un restauro che ne ha rispettato la valenza e l’integrità storica. Con un investimento complessivo di 20 milioni di euro, la trasformazione dei vecchi magazzini non è dunque solo un intervento architettonico, ma un atto di rigenerazione urbana che coinvolge l’intero rione.
All’inaugurazione, il sindaco Roberto Gualtieri ha dichiarato: «Sarà un luogo che lascerà un segno tangibile sull’Esquilino, che vuole fortemente imboccare un percorso di recupero e riqualificazione». Anche dalle parole del Presidente dell’Accademia, Lupo Lanzara, «Abbiamo dato vita non solo a uno spazio di studio, ma ad una comunità aperta a molteplici espressioni creative che s’intrecciano con la vita di un rione che è un vero melting pot di storia e culture», sembra trasparire la volontà di restituire, con questo progetto, vitalità ad un patrimonio storico, di migliorare la qualità della vita degli abitanti con una nuova visione di città, sostenibile e innovativa. Ci auguriamo, tutti noi residenti, che alle parole seguano i fatti, con interventi altrettanto significativi in tanti altri luoghi ancora mortificati dal degrado e l’abbandono.
Giovani dinamici e creativi arriveranno da tutto il mondo
per frequentare la nuova sede dell’Accademia
Intanto i passanti sbirciano affascinati, attraverso le ampie vetrate che si affacciano su Via dello Statuto, gli spazi dove gli studenti creano, tra macchine da cucire, cartamodelli, manichini e tessuti. Il piano terra, che copre una superficie di 2 mila metri quadrati, ospita la reception, i laboratori, l’aula magna, lo spazio per gli shooting e gli uffici. Nel piano interrato ci sono tessuteca e biblioteca, i cinque piani superiori sono invece destinati alle aule. «È bellissimo», ci dice, ammirando il palazzo, una signora che abita proprio sulla strada, «la presenza di questa scuola così prestigiosa, riqualificherà il rione». «Ci saranno giovani provenienti da tutto il mondo, dinamici, creativi… a piazza Vittorio non si vedranno più solo vecchietti e vagabondi senzatetto!», aggiunge il lui di una coppia sui quarant’anni.
Unica nota stonata, la bancarella all’inizio di via dello Statuto, la sola sopravvissuta alle tante che occupavano i portici, piazzata proprio davanti la facciata dell’Accademia.
Paola Lupi