(Numero 53 – Bimestre mag-giu 2024 – Pagina 9)
Letizia era Letizia, e non poteva essere diversamente.
Letizia è stata, e speriamo sia anche ora, una donna battagliera nella vita e nel lavoro. Letizia è stata una donna sensibile e generosa, soprattutto verso le persone più fragili. Letizia è stata una amministratrice esperta ed onesta, a cui non spaventavano i cavilli burocratici. Letizia è stata un’amante dell’innovazione, le sfide la cercavano. Letizia era una che ‘non le manda a dire’, irruenta e impetuosa se riteneva che qualcosa non girasse per il verso giusto.
Certo, con tutte queste virtù o difetti – dipende da quale angolazione – per lei la politica, intesa quella partitica, non è stata una passeggiata. Ma ci credeva, eccome se ci credeva. Il loro non è stato un rapporto facile, ma non poteva essere diversamente. Quando era candidata, si metteva sotto i portici e volantinava, perché i suoi voti erano veramente i suoi, degli elettori che la conoscevano, stimavano e speravano in lei. Questo legame è rimasto, e fino alla fine la chiamavano per avere consigli e suggerimenti, o per presentare lamentele che certo nel nostro rione non mancano.
All’Esquilino oggi abbiamo un’esperienza d’eccellenza rivolta ai giovani, italiani e migranti, Matemù. È lei che l’ha voluto e che ha fatto sì che nascesse. Come tante altre iniziative nel sociale volute dal Municipio, in cui aveva costruito un gruppo di valide collaboratrici. L’attenzione al sociale era per lei un dovere, che si trasformava anche in scelte nella vita privata, sostenendo donne, ecco soprattutto donne, che avevano bisogno di un sostegno.
Letizia non si è mai girata dall’altra parte, ha sempre sostenuto i confronti, spesso anche aspri nel nostro rione, affrontando e difendendo le sue idee con coraggio, anche se impopolari.
Letizia era e sarà sempre questo per noi che l’abbiamo conosciuta, stimata, amata.
Buon viaggio, e noi siamo un po’ più soli.
Le amiche e gli amici del rione Esquilino