Asfalto che assorbe i rumori, semafori telecomandati, strisce pedonali a colori: piccole e grandi soluzioni per migliorare la vivibilità delle nostre città. Bisogna solo ritrovare il coraggio di sperimentare
(Numero 41 – Bimestre mag-giu 2022 – Pagina 2)
Nel 2025 ci sarà il prossimo giubileo. L’Esquilino è un rione centrale per la ricorrenza. Centrale per le basiliche, centrale per le chiese, centrale per gli arrivi e per la diffusione delle strutture ricettive.
Dall’Esquilino si dipartono numerosi percorsi pedonali per visitare la città. Se non fosse per il forte traf-fico di attraversamento, il rione potrebbe essere considerato zona pedonale. Se si va a piedi c’è più tempo per guardarsi intorno e quindi notare incurie e cattive manutenzioni. Forse si tratta solo di pic-cole cose, non strutturali, che potrebbero essere sistemate meglio. Ma, come diceva Totò ‘è la somma che fa il totale’. E nel caso specifico il totale è il degrado.
Rilevare i problemi sul territorio e velocizzare gli ordini di lavoro
Forse una diversa organizzazione potrebbe migliorare sia il vivere sia l’immagine della zona. E l’organizzazione non è riferita alla sola raccolta dei rifiuti e alla pulizia, ma a quella di tante città ordina-te, nelle quali gli appalti di manutenzione sono divisi per tipologia e quindi svincolati da luogo e dimensione dell’intervento. Si tratta di applicare i vari prezziari degli interventi e, in base ad una ripartizione del consiglio comunale, affidarne l’esecuzione ai singoli municipi. Una commissione di tre persone (un vigile, un tecnico del municipio e un segretario) la mattina gira in auto rilevando le cose che non vanno: al pomeriggio si stilano gli ordini di lavoro per le ditte vincitrici dell’appalto di esecuzione. Certo, non tutti i lavori necessari risulteranno fattibili nell’immediato, perché non è detto che rientrino nell’elenco di esecuzione, ma un gran numero sì. Per tutti gli altri lavori bisognerà predisporre appalti speciali, che comunque riguarderanno meno del 20% del totale degli interventi da eseguire.
Ma rinnovare l’organizzazione non basta per cambiare una città. Ci vuole studio e aggiornamento. Molti lavori sembra si facciano rispettando il principio del ‘come era e dove era’, senza considerare che le tecniche e le tecnologie di oggi sono diverse da quelle di ieri, anche se non necessariamente da sostituire.
E così rimpiangiamo l’interruttore a peretta
A Porta Maggiore fino agli anni ’60 c’era un gabbiotto che aveva sul tetto un cubo con i segnali rosso o verde del semaforo. Il cubo veniva mosso a mano con una manovella da un dipendente ATAC, dando la via libera ai tram verso lo scalo San Lorenzo o verso via Giolitti. All’incrocio di via XX Settembre con le Quattro Fontane un vigile regolava il traffico a mano con un interruttore a peretta. Oggi tutti abbiamo il telecomando per cambiare canale alla TV, e allora perché non applicarlo alla rete tranviaria? Basta mettere le fermate per la salita e discesa prima di un incrocio: il semaforo sarà rosso quando il tram è fermo, e diventerà verde quando l’autista chiude le porte e riparte.
Innovazioni che non fanno rumore
Se poi volessimo parlare anche di riduzione dell’inquinamento acustico, potremmo considerare la sostituzione dei sampietrini con asfalti fonoassorbenti. E a proposito di rumore stradale, perché negli incentivi (che oggi chiamiamo bonus) per il rifacimento delle facciate degli edifici non è stato previsto l’uso di intonaci fonoassorbenti o che riducano le polveri inquinanti? Forse è troppo costoso, ma allora limitiamolo ai primi due piani.
L’Esquilino, per le sue caratteristiche urbanistiche, si presterebbe bene ad essere dimostrativo di soluzioni urbane innovative (almeno per Roma), dalle zebre colorate per distinguere alcune zone in cui introdurre il limite di velocità di 30 Km/h, agli attraversamenti rialzati come dossi all’altezza dei marciapiedi, alle delimitazioni delle corsie riservate. Fino alle griglie per proteggere le radici delle piante: da noi può capitare di vederne anche sei tipi diversi nel giro di 200 metri! Inoltre, in occasione del giubileo si potrebbe fare un piano per la segnaletica di indirizzo e di informazione.
Ecco un programma per la nuova amministrazione. Buon lavoro!
Carlo Di Carlo