Il giornalista e conduttore di Matrix parla della sua vita nel rione
(Numero 8 – Bimestre lug-ago 2016 – Pagina 7)
Residente all’Esquilino per scelta, il giornalista di Mediaset Luca Telese critica lo stato di abbandono in cui versano molti angoli del rione e suggerisce soluzioni per restituire gli spazi ai cittadini.
Per lei, abitare a piazza Vittorio è stata una scelta?
Assolutamente sì. Ho preferito questo rione rispetto ad altri perché per me che viaggio molto è logisticamente perfetto. Ho fatto l’inviato per 15 anni e l’Esquilino è ben collegato con la stazione. Ci abito dal 1996, quando per la prima volta sono andato via da casa. Ne ho inoltre apprezzato l’architettura, quel misto fra umbertino e suburre, uno scenario meraviglioso.
Cosa pensa della multietnicità dell’Esquilino?
Non credo che l’aspetto multiculturale del rione rappresenti un problema. L’Esquilino è un quartiere dove c’è di tutto e di più, ma bisogna conoscerlo e sapere dove andare a cercare. E’ un quartiere che bisogna comprendere senza fermarsi alle apparenze. Per i rischi che potrebbero nascondersi dentro l’incredibile ménage culturale di piazza Vittorio, posso dire che è una specie di oasi dal punto di vista della sicurezza. Il problema è che rimane un rione molto degradato e trascurato per chi lo vive. Questo riguarda soprattutto le zone verdi, come i parchi, che si trovano a livelli molto alti di trascuratezza, ma è un tipo di trascuratezza sciatta e stupida. Ci sarebbe bisogno che qualcuno si occupasse di rimuovere la sporcizia e sistemare le aiuole.
Cos’è che dovrebbe cambiare nella gestione per ridurre il degrado e migliorare il rione?
Occorrerebbe avere un’idea di città e avere un senso di decoro. Bisognerebbe evitare situazioni che portano i numerosi cantieri sparsi per il rione a diventare arredi urbani. Ci vorrebbe soprattutto più trasparenza. Sapere quanto tempo durerà un’impalcatura. Quando hanno cominciato la ristrutturazione della sede dei servizi segreti a piazza Dante hanno sventrato completamente via Emanuele Filiberto per portare una conduttura e ci hanno messo un anno. Ora invece avvengono degli interventi a macchia di leopardo, spesso capita che i cantieri aprono e chiudono anche cinque volte a distanza di poco tempo. Forse i lavori non vengono effettuati secondo una logica? Un esempio è il caso di via Lamarmora. E’ rimasta bloccata per due volte a distanza di pochi giorni. Questo contribuisce, ovviamente, a peggiorare la viabilità creando ingorghi che rendono sicuramente più pesante la vita dei cittadini.
Che opinione ha della pedonalizzazione dei Fori? A tuo parere ci sono state ripercussioni negative sul rione?
Ritengo l’inversione del senso di marcia di via Labicana un crimine politico, un prodotto di imbecillità. Non è stato un evento ragionato e questo ha sicuramente contribuito a peggiorare la qualità della vita nel rione. Il primo atto di imbecillità è stato quello di creare il doppio senso. Ogni tanto c’è ancora qualcuno che fa qualche incidente venendo da viale Emanuele Filiberto senza vedere le frecce. Inoltre questa scelta oltre a danneggiare la viabilità del rione danneggia anche i commercianti. Nelle ore di punta pomeridiane le strade sono completamente intasate. Tutto questo per portare i Fori Imperiali a una semi-pedonalizzazione.
Il futuro sindaco quali misure dovrebbe adottare per migliorare il rione?
La prima cosa che dovrebbe fare il nuovo sindaco è migliorare la viabilità delle strade. Ci sono problemi enormi riguardo la viabilità. Io ho votato Fassina perché sono legato ai vecchi valori della sinistra.
Il rione necessiterebbe di un maggior controllo da parte delle istituzioni?
L’Esquilino non è un posto dove se esci di casa ti rubano il portafoglio col motorino. Non c’è questa criminalità. Manca una capacità di regia, di intelligenza, di decoro, di pulizia degli spazi e di tutela delle zone verdi. Faccio un esempio: la panetteria Panella ha arredato meravigliosamente quei 10 metri quadri di spazio. Ha messo belle e grandi fioriere che vengono curate da loro. Si è preso cura del tempio di Mecenate di via Merulana, arredando anche il giardino. Largo Leopardi per questo è diventato un posto sottratto al degrado. Secondo me sarebbe giusto continuare a seguire quest’esempio, anche attribuendo a comitati di cittadini la lottizzazione per il decoro degli spazi. Sarebbe positivo poter creare un mix di controllo pubblico e sociale del rione che possa contribuire a creare zone di tutela dove c’è controllo da parte di gruppi di cittadini.
In che modo?
Ad esempio, lo spazio pubblico del campetto di calcio della Polveriera a Colle Oppio potrebbe essere dato in gestione a qualche associazione di cittadini, per ridurre la situazione di degrado che la affligge e magari anche permettere alle squadre dei bambini delle scuole di poterlo utilizzare. Attualmente non danno la possibilità alle squadre di calcio delle scuole di andare lì. La scuola elementare Di Donato, ad esempio, ha una squadra che è costretta a prendere un campo da calcio in affitto.
Dario Lapenta