Oltre 180 banchi su una superficie di circa 8 mila metri quadri. Un via vai giornaliero di circa 5 mila acquirenti che arrivano da tutta Roma e tanta varietà di prodotti, tale da accontentare la clientela più esigente, italiana e straniera. Ma anche problemi urbanistici, igienici e di sicurezza mai risolti. Parliamo del Nuovo Mercato Esquilino
(Numero 48 – Bimestre lug-ago 2023 – Pagina 1,2,3)
Il trasferimento nel 2001 del mercato all’aperto di piazza Vittorio negli spazi delle ex caserme Pepe e Sani, nato già con alcuni errori progettuali, ha creato nuovi problemi che si sono accumulati nel tempo e che non sono stati mai risolti. Gli operatori sono abbastanza fieri del loro mercato e lo difendono dalle critiche provenienti dai cittadini residenti. Racconta Pino, un operatore che ha un banco di macelleria da 45 anni e che si è trasferito dal vecchio mercato: «Qui si sta meglio perché il mercato è più riparato, anche se si è persa un po’ di visibilità. I clienti arrivano da tutta Roma, anche dalle ambasciate, come quelle dei paesi sudamericani che vengono a comprare la famosa picanha amata dai brasiliani. Ma qui comprano anche i residenti e sono affezionati clienti.
Certo, servirebbe una maggiore presenza della Forza Pubblica e dei vigili per contrastare il fenomeno dei borseggiatori e l’abuso di spazio per l’Osp (Occupazione del suolo pubblico, ndr)». Come lui la pensa anche Fausto, da sempre presente nel mercato, vende alimenti di sua produzione: «Questo mercato è unico per qualità e varietà della merce venduta e non subisce la concorrenza dei centri commerciali e supermercati, sia per la qualità sia per i bassi prezzi». Ancora l’egiziano Mustafà, anche lui proveniente dal vecchio mercato allo scoperto intorno a piazza Vittorio: «Se qui ci sono problemi, questi vengono dall’esterno del mercato. Io spesso litigo con gli spacciatori che vendono la droga anche a ragazze e ragazzi appena fuori il cancello. Ci vorrebbero più controlli da parte delle Forze dell’ordine».
Degli annosi problemi del mercato, l’attuale presidente Salvatore Perrotta ci spiega che la convenzione con il Comune prevede per i banchi un abbattimento dell’Osp del 90%, riduzione dovuta ai costi che gli operatori hanno sostenuto inizialmente per la realizzazione della nuova struttura, circa 5 miliardi delle vecchie lire. Con questo risparmio, circa 40mila euro al mese, la Ags, l’associazione di gestione dei servizi del mercato rionale, si occupa della pulizia e manutenzione ordinaria, mentre al Comune e al Municipio spetta la manutenzione straordinaria, come, per esempio, il rifacimento dell’impianto idrico avvenuta qualche tempo fa.
I banchi operano in proprio o con affitti regolari, mentre è vietato il subaffitto. Il controllo delle licenze avviene, abbastanza spesso, da parte dei vigili urbani. «I problemi ci sono, ma per certe cose io non sono competente – afferma Perrotta – se un banco occupa più spazio del dovuto o se non garantisce l’igiene, non posso che segnalarlo all’operatore, non avendo un potere sanzionatorio diretto, motivo per cui sarebbe utile riconoscere maggiori poteri all’Ags o, in alternativa, avere maggiori controlli delle istituzioni».
Sull’igiene, Tarek, un operatore che ha lavorato dieci anni ‘sotto padrone’ e in seguito rilevato il banco di macelleria, dice: «Io, come quasi tutti, pulisco il mio banco tutti i giorni alla fine del lavoro e il mercato in generale viene pulito tutte le sere. Certo poi se entrano i piccioni non è colpa nostra. Forse i dissuasori non sono sufficienti».
Concorda con lui Gerardo, che gestisce un banco del pesce, rilevato già nel vecchio mercato:
«Secondo me il mercato è ok dal punto di vista igienico, forse qualche volta un po’ disordinato, ma il pesce e la carne sono sottoposti a continui controlli».
I cittadini lamentano rumori, tanti
e intasamenti stradali e fanno un esposto
All’inizio il parcheggio a cui si accede da dietro al mercato doveva ospitare i camion degli operatori, ma, per un errore progettuale, le altezze della struttura consentono solo l’ingresso di veicoli più bassi. Quindi molti veicoli sono costretti a sostare e scaricare all’esterno, su via La Marmora o sulla piazzola dietro il mercato, creando grossi problemi ai cittadini, stressati dal traffico locale, dallo stato della pulizia delle strade, dal rumore e dai cattivi odori. «Si dovrebbe allargare la piazzola dietro il mercato verso via Giolitti e far passare i camion da quella parte, dietro i compattatori della differenziata, per poi farli riuscire senza sostare dall’altra parte – propone il presidente della Ags – Si dovrebbe però anche garantire che lo stallo per il parcheggio dei mezzi durante la giornata, appositamente creato a
via Marsala, fosse opportunamente controllato e liberato dai mezzi che vi parcheggiano senza autorizzazione. Per i compattatori, l’Ama dovrebbe acquistare veicoli più piccoli ed elettrici, mentre per i Soa (Sottoprodotti di Origine Animale), i contratti tra gli operatori e le ditte specializzate dovrebbero garantire la massima puntualità, perchè purtroppo anche solo la permanenza di mezz’ora manda in giro odori pestilenziali». Negli ultimi giorni, varie associazioni del rione, insofferenti per la situazione, hanno fatto un’esposto alle autorità competenti, lamentando pericoli per la salute pubblica, e sembra che l’Asl si sia attivata con l’Ama e il Municipio per verificare le condizioni igieniche e trovare soluzioni. Aspettiamo gli sviluppi.
Al Municipio tutto in alto mare
Il presidente della Commissione rifiuti del Municipio Primo, Niccolò Camponi, ammette che in passato ci sia stata molta trascuratezza da parte delle istituzioni nell’affrontare i problemi del mercato e conferma che l’attuale piano regolatore segna come area verde lo spazio ora dedicato alla raccolta differenziata.
Pertanto si dovrà capire dall’accatastamento quando e perché è stata dedicata ai servizi del mercato. Oltre alle soluzioni proposte dal
presidente dell’Ags, aggiunge: «Si potrebbe decidere con l’Ama il ritiro giornaliero e puntuale dei rifiuti alla chiusura del mercato, come succede negli altri mercati, come per esempio a Trionfale. Per lo scarico e carico merci invece, andrebbe rivista tutta la viabilità delle strade circostanti, come via Turati ora pedonalizzata, e andrebbe verificata l’area dello Scalo di San Lorenzo come punto di smistamento delle merci. Per lo smaltimento degli scarti alimentari, invece, oltre a garantire il più veloce ritiro possibile, si potrebbe pensare a nuovi prodotti chimici che riescano ad assorbire le pesanti esalazioni. Io mi impegno a studiare soluzioni nell’ambito della Commissione municipale rifiuti, ma poi andrebbe presa una decisione politica da parte del Municipio e dal Comune, coinvolgendo operatori e cittadini».
Il rischio è che non riuscendo a trovare soluzioni che consentano la giusta operatività del mercato, si pensi addirittura alla chiusura o trasferimento. Sarebbe triste però perdere un mercato dalle molte potenzialità.
Maria Grazia Sentinelli