I giovani sono al centro delle attività di AGESCI Roma 104 e CNGEI Roma 1, i due gruppi scout* attivi nel rione con attività consolidate educative e di volontariato
(Numero 39 – Bimestre gen-feb 2022 – Pagina 6)
Tra associazioni sportive, palestre, scuole di musica e scuole di lingue, sono tanti gli enti formativi e ricreativi che, anche all’Esquilino, si occupano di proseguire l’azione formativa dei nostri giovani al di fuori del normale orario scolastico. Se si è in cerca di una proposta educativa solida a cui si possa partecipare dagli otto anni in su, il nostro rione offre, tra le altre, due possibilità fondate sui saldi valori dello scoutismo, le proposte di AGESCI Roma 104 e di CNGEI Roma 1*.
Una vera proposta educativa
nel rispetto delle singole esigenze
Lo scoutismo, fondato nel 1907 da Robert Baden Powell, ha come scopo la formazione fisica, morale e spirituale dei giovani, accrescendone progressivamente responsabilità e indipendenza, oltre che lealtà e capacità di cooperare e di imparare a guidare la propria vita.
Il CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) è la prima associazione scout nata in Italia, fondata nel 1912 da Carlo Colombo. Pochi anni dopo nacque l’Associazione Scoutistica Cattolica Italiana – Esploratori d’Italia (ASCI), fondata a Roma nel 1916 dal conte Mario di Carpegna. Questa nel 1974 si fuse con l’Associazione Guide Italiane (AGI) dando vita all’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI).
L’unica differenza sostanziale tra AGESCI e CNGEI riguarda l’approccio alla religione. In AGESCI si fa un’esplicita proposta di fede cattolica, quindi l’eucaristia, la preghiera e la ‘spiritualità’ scout sono attività fondanti. Il CNGEI, invece, realizza un’azione educativa laica, indipendente da ogni credo religioso e da ideologie politiche, che impegna i giovani al conseguimento e all’approfondimento delle scelte personali.
La proposta educativa prevede l’attività in gruppi divisi per tre fasce d’età, dagli otto anni in su, e guidati da capi scout. Caratteristica del metodo scout, infatti, è quella di adattarsi alla crescita dei giovani nel rispetto delle loro esigenze, seguendo i bisogni delle diverse fasce di età.
Gli scenari ideali per l’attività scout sono la natura e la vita all’aria aperta, che offrono contemporaneamente opportunità per attivare lo sviluppo fisico, lo sviluppo intellettuale, lo sviluppo sociale e quello spirituale. Per questo alle normali riunioni settimanali si aggiungono le uscite di una giornata, i fine settimana in tenda e campi estivi o invernali di svariate giornate.
Tra le attività dei gruppi scout
anche azioni a favore del territorio
Ciò che contraddistingue i gruppi scout dell’Esquilino è che si tratta di realtà consolidate. Il gruppo AGESCI trova infatti le sue origini nel 1959: grazie a Padre Antonio Soldà e fratel Ugo Titta (due marianisti) nacque ufficialmente il gruppo scout Roma 52, divenuto nel 1974 Roma 104. Le sue riunioni si tengono presso l’istituto Santa Maria, in viale Manzoni. Il gruppo CNGEI Roma 1, invece, è attivo dal 2015 e si riunisce presso i locali della scuola Federico Di Donato, in via Bixio.
Disponibili ad inclusione e accoglienza per uno scoutismo senza barriere, i due gruppi, quando
possibile, partecipano attivamente ad attività di miglioramento del territorio. Per esempio, il gruppo AGESCI Roma 104 propone ai ragazzi più grandi un impegno di ‘servizio’ che prevede, tra le altre opere, volontariato a supporto dell’attività extrascolastica della scuola Di Donato. Tutti e due i gruppi hanno dedicato tempo e impegno ad attività di pulizia di aree degradate del rione.
La comunità dei capi scout, con l’impegno straordinario e partecipato delle famiglie, è riuscita a realizzare attività anche con il distanziamento sociale dovuto al Covid-19. Durante i periodi di lockdown i gruppi hanno comunque sempre portato avanti le attività, online o in presenza quando si è reso possibile.
In chiusura, ci fa piacere ricordare anche che i giardini di Piazza Vittorio sono dedicati ad un servitore dello Stato che in gioventù ha fatto il percorso scout a partire da lupetto fino a divenire capo gruppo. Con l’alto senso del dovere e di servizio che da sempre accompagna i valori più alti dello scautismo, Nicola Calipari ha sacrificato la propria vita per salvarne un’altra.
Mario Carbone
* Segnaliamo che sempre nel rione, oltre ai due riportati nell’articolo, è attivo anche il Gruppo FSE Roma 68, aderente alla Federazione dello Scautismo Europeo (FSE), che si riunisce presso la parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme.