Le elezioni si avvicinano. Una nostra parziale lista dei desideri per le nuove amministrazioni
(Numero 37 – Bimestre set-ott 2021 – Pagina 1,4,5)
Decoro, sicurezza, assistenza, inclusione. I cittadini del rione conoscono bene i problemi dell’Esquilino, li vivono ogni giorno salendo sul tram, bevendo un caffè al bar, passeggiando per le strade. Ma se è vero che i cittadini conoscono e spesso si attivano con associazioni, comitati, consorzi e anche personalmente per ridurre o risolvere piccoli e grandi problemi o quantomeno proporre soluzioni, è anche vero che vecchie questioni, mai seriamente affrontate, insieme con nuove problematiche richiedono che Comune e Municipio intervengano in modo coordinato, tempestivo, forte e costante sul territorio.
Per questo motivo abbiamo voluto di seguito evidenziare molti dei problemi ancora irrisolti dell’Esquilino, fiduciosi che le nuove amministrazioni, comunale e municipale, possano riuscire a trovare soluzioni convincenti.
Vogliamo premettere un punto che riteniamo fondamentale per le prossime consiliature: la necessità di un coordinamento tra l’ente di prossimità territoriale (Municipio) e Roma Capitale, nonché con le maggiori società partecipate del Comune (Ama, Atac, Acea) e le altre istituzioni che impattano sul territorio, come forze dell’ordine e prefettura. Solo così, infatti, pensiamo che si possa annullare il continuo rinvio di responsabilità, la burocrazia farraginosa e gli interventi sul territorio frammentati e incompleti. Auspichiamo inoltre una rinnovata e fertile collaborazione con le associazioni di cittadini che operano sul rione, nei diversi campi: dal sociale al culturale, allo sport, all’abitare, alla cura del verde, etc. Auspichiamo altresì che nei prossimi cinque anni, si possa dare seguito al decentramento, conferendo più poteri finanziari e amministrativi ai diversi Municipi, in modo da avvicinare i cittadini alle amministrazioni locali.Giardino di piazza Vittorio. Dopo un anno e mezzo di lavori di risistemazione, i cittadini di tutto il rione hanno accolto con gioia la riapertura del giardino, cuore dell’Esquilino. Il risultato finale è molto piacevole, sia la parte botanica che gli spazi per la socializzazione, giochi, panchine, punto ristoro. La manutenzione affidata per cinque anni alla ditta che ha effettuato i lavori è un punto rilevante. Affiora però, a pochi mesi dalla riapertura, qualche problema, legato soprattutto alla non sempre ottimale pulizia: bottiglie di birra sparse per terra, buste di plastica e rifiuti, qualche bivacco, minore presenza del personale addetto alla manutenzione e alla vigilanza.
Vogliamo che il giardino della piazza più grande della città, luogo centrale per tutto il rione, non venga lasciato senza cura con il passare del tempo.
Scarsa pulizia e dissesto delle strade, carenza di illuminazione pubblica sono elementi di rischio per gli abitanti del rione
Rifiuti Urbani. Un aumento della raccolta differenziata, impianti di riciclaggio, riduzione della tassa sui rifiuti o tariffe puntuali, pulizia di strade, caditoie, tombini è il minimo che ci si possa aspettare da una normale amministrazione. Al contrario, Roma e il rione vivono in costante emergenza rifiuti e, di conseguenza, sanitaria. Negli ultimi cinque anni la situazione si è ulteriormente aggravata: strade coperte dai rifiuti, cassonetti traboccanti, materiale ingombrante lasciato sui marciapiedi, rischio igienico. A parte l’inciviltà delle persone che non si preoccupano di abbandonare l’immondizia lungo la strada, bisogna dapprima risolvere il problema della individuazione di una discarica temporanea e quindi realizzare nel modo più veloce possibile impianti di trattamento. Inoltre va garantita da parte dell’Ama l’efficienza della raccolta. Ricordiamo che forse Roma è il primo caso in Italia in cui, in alcune zone della città, è stata abbandonata la raccolta ‘porta a porta’. La crescita della differenziata è stata impercettibile rispetto al resto d’Italia, ai comuni più efficienti e agli impegni che il nostro Paese ha preso con l’Europa. L’inefficienza manageriale, l’illusione di una economia circolare a rifiuti zero senza impianti di trattamento, una visione politica miope e sognatrice ha portato di fatto negli ultimi 4 anni a spedire in discariche e impianti in giro per l’Italia quasi 4 milioni di tonnellate di rifiuti, con i relativi costi ambientali ed economici per la cittadinanza.
Le conseguenze della mancata raccolta rasentano inoltre l’emergenza sanitaria, anche per il moltiplicarsi dei topi nel rione. Giusto per citare le situazioni più note, si è chiesto più volte di intervenire all’angolo tra piazza Vittorio e via La Marmora ed anche a via Bixio, dove vi sono colonie di topi molto aggressive.Dissesto delle strade. La condizione delle strade del rione è veramente pessima: strisce pedonali scolorite ad appena pochi mesi dal loro rifacimento e non rispettate dalle tante macchine che vi parcheggiano sopra. Caditoie non pulite che fanno allagare le strade dopo appena un po’ di pioggia. Sanpietrini dissestati (vedi a titolo di esempio via Buonarroti) che provocano spesso cadute e distorsioni alle persone che vi passano. Un enorme abbassamento del livello della pavimentazione del portico ex Mas, transennato da tempo, ma su cui nessuno è mai intervenuto.
Illuminazione Pubblica. Un comitato di cittadini aveva realizzato, ormai più di un anno fa, un’indagine per le strade del rione, evidenziando i lampioni rotti e quelli mal posizionati. Ma né Acea (fornitore dell’illuminazione pubblica), né Areti (del gruppo Acea ma distributore fisico dell’elettricità) sono mai intervenuti per risolvere i problemi evidenziati. A volte, intere strade rimangono al buio. Ciò incide sulla sicurezza del rione: le persone hanno paura a camminarci e gli incidenti infatti non mancano.
Proliferano i B&B mentre le persone senza fissa dimora non trovano un’accoglienza adeguata
L’abitare. Continuano a proliferare i B&B, mentre i residenti vengono espulsi dal centro storico. Il problema è evidente anche all’Esquilino, appena mitigato dall’epidemia di coronavirus. Spesso queste strutture ricettive sono irregolari e non sempre vengono denunciati tutti i loro introiti. I cittadini chiedono un intervento, come già successo in altre città europee, per limitare il numero di case da cedere per affitti brevi al grande turismo. Si eviterebbe in tal modo l’espulsione dei residenti che non trovano più alloggi a medio/lungo termine.
Persone senza fissa dimora. La presenza delle persone senza fissa dimora è molto forte nel nostro rione, ciò crea grande disagio nei residenti che quotidianamente assistono a situazioni di bivacco, spesso disperate, talvolta moleste. È chiaro che non si può colpevolizzare queste persone, la maggior parte delle quali vive in situazione di grave sofferenza, ma è altrettanto chiaro che le istituzioni locali debbono farsi carico maggiormente delle loro problematiche e non lasciare che siano solo le associazioni umanitarie, come la Caritas, ad occuparsene: lo scorso inverno l’amministra-
zione comunale non ha neanche provveduto al programma ‘Emergenza Freddo’. Cosa si dovrebbe fare:
– investire maggiormente in strutture di pronto soccorso abitativo, mettendo a disposizione più posti letto;
– mettere a disposizione degli appartamenti dove poter vivere e non solo passare la notte;
– creare una rete tra istituzioni, associazioni del territorio, equipe specializzate per creare percorsi di recupero per i soggetti più emarginati.
Un grande patrimonio culturale, umano e commerciale da valorizzare
Cultura. Valorizzare l’incredibile patrimonio culturale dell’Esquilino, territorio ricco di monumenti e architetture di epoche diverse. La presenza di moltissimi artisti è una risorsa importante per realizzare eventi culturali di ampio respiro: per esempio un festival cinematografico e letterario e, perché no, anche culinario, considerata la varietà e abbondanza di cucine etniche dal mondo. Sarebbe bello se l’edificio dell’ex Mas venisse rilevato dal Comune per realizzarvi un centro culturale a livello europeo, come proposto dallo scrittore Nicola Gioia nell’ultimo numero del nostro giornale.
Via Giolitti e il trenino urbano. Da anni l’Associazione degli abitanti di via Giolitti sta lottando per l’eliminazione del cosiddetto trenino giallo. Ora vi sono allo studio varie ipotesi e speriamo si scelga quella migliore. Ci si augura che la ferrovia venga smantellata e a che al suo posto venga realizzato un tram moderno, che si ricongiunga alla rete tranviaria che transita su via Prenestina e arriva a Termini.
In tal modo verrebbe liberata Porta Maggiore e anche via Giolitti, consentendo una valorizzazione dei suoi monumenti storici come il Tempio di Minerva Medica e la chiesa di Santa Bibiana.
Nuovo Mercato Esquilino. L’apertura del Nuovo Mercato Esquilino – avvenuta dopo lo spostamento dello storico mercato presente a piazza Vittorio – se da un lato ha permesso di liberare la piazza, consentendo agli abitanti di tornare a viverla, dall’altro non ha risolto una serie di problemi igienico sanitari che hanno portato, lo scorso aprile, ad una sua temporanea chiusura.
La nuova amministrazione dovrebbe affrontare il problema, ripristinando le condizioni strutturali del mercato, rivedendo la sua gestione e garantendone le migliori condizioni igieniche, estetiche e funzionali, rilanciando con forza il Nuovo Mercato Esquilino come vero mercato multietnico, ricco di prodotti italiani e internazionali di qualità.
Maria Grazia Sentinelli, Silvio Nobili