L’intervista a tutto tondo de Il Cielo a Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I di Roma a cui appartiene il nostro rione, a 100 giorni dall’insediamento
(Numero 40 – Bimestre mar-apr 2022 – Pagina 1,4,5)
Rione vivibile, partecipato, più residenziale che turistico, ‘modello Firenze’ per il commercio e porta d’ingresso di Roma, in generale e per il Giubileo del 2025 nel breve, con tutto ciò che ne consegue. Mancanza di personale e scarsa digitalizzazione gli ostacoli maggiori al funzionamento del municipio. È questa la visione di Lorenza Bonaccorsi, candidata del centro-sinistra, eletta, lo scorso ottobre al secondo turno, presidente del Municipio Roma I Centro, con ampio consenso (66% dei voti) e in continuità con le due consiliature precedenti dell’uscente Sabina Alfonsi (sempre del Partito Democratico), oggi assessore all’Ambiente di Roma Capitale. ‘Verificare… scrivere… sentire… coinvolgere… chiedere un incontro…’ le parole più frequenti per avviare azioni concrete.
Bonaccorsi, 52 anni, è laureata in storia economica all’università di Milano, ha svolto diversi incarichi dirigenziali nella Regione Lazio, dal 2013 al 2018 è stata deputata e successivamente sottosegretaria dell’allora Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, presieduto da Franceschini nel governo Conte II. Noi de Il Cielo, testata che la presidente ha conosciuto durante la sua campagna elettorale, abbiamo atteso alcuni mesi dall’insediamento affinché potesse parlarci a tutto tondo delle iniziative realmente avviate e dei dossier principali sul tavolo del Municipio I a cui appartiene il rione Esquilino.
Partiamo dalla notizia recente del tavolo dedicato a piazza Vittorio, a cui siedono tutte o quasi le più importanti istituzioni locali e nazionali. Cosa è scattato per attivare una simile iniziativa e quali sono i primi step che saranno visibili ai cittadini nei prossimi mesi (si veda box a pagina 5)?
L’idea viene in campagna elettorale dal Sindaco Roberto Gualtieri e dal ministro della Cultura Dario Franceschini, dopo un incontro sulla cultura e su Roma. Io ho dato seguito con una lettera per richiedere un incontro e abbiamo poi allargato alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a prefetto, questura e sovrintendenza per istituirlo. Certo, dobbiamo prima strutturarci in maniera solida a livello di municipio. Partiamo con l’efficientamento della raccolta di Ama per migliorare la differenziata per gli esercizi commerciali, gli orari e le modalità, dato che al momento i negozi sulla piazza li conferiscono in quantità elevante e nel modo non corretto.
Ci sono altri soggetti potenzialmente coinvolti che sarebbe necessario portare al tavolo per dargli concretezza?
Ci sono tutti. Vorrei anche iniziare a realizzare degli incontri con le associazioni territoriali, preferibilmente dal vivo e quindi, compatibilmente con la situazione della pandemia, immagino in primavera, per ascoltare idee ed esigenze.
A parte i 500 mila euro del bilancio partecipato già previsti dall’amministrazione precedente per il rifacimento di una piccola porzione dei portici tra via Ricasoli e via Mamiani (colonne e pavimenti di proprietà privata ma con servitù di pubblico passaggio), quali e quante risorse sono previste per attuare gli intenti del piano?
Purtroppo, l’approvazione in velocità del bilancio di Roma a fine anno a stretto giro dalle elezioni non ha consentito di fare molto.Questa cifra è la base che raddoppieremo nel 2022, per poi capire nel 2023 e 2024 di quali risorse possiamo disporre, anche insieme con le risorse stanziate per il Giubileo.
I calcoli dicono che servirebbero quattro volte le risorse previste solo per ristrutturare i portici e pare ci siano residui di progetti del 1998 mai compiuti insieme con Regione Lazio: a quanto ammonterebbero e si possono utilizzare subito?
Stiamo verificando nelle pieghe di bilancio se si riescono a trovare risorse extra.
C’è la possibilità di imporre la ristrutturazione delle facciate e delle volte della piazza, appartenenti ai privati, o di sostenere in qualche modo economicamente, oltre che tecnicamente, questi interventi?
Le associazioni dei cittadini si sono messe d’accordo per avviare il rifacimento delle facciate (al momento ci risultano soltanto due condomini, ndr). Noi non abbiamo modo normativamente di intervenire, forse può farlo il comune.
A seguito della ristrutturazione di piazza Vittorio, per mantenerla, era prevista la nomina di un responsabile della piazza, come per altri parchi. È stata fatta? Dove ha sede e di quali poteri dispone?
Non ne sono a conoscenza ma verificherò.
Questo tavolo, iniziativa positiva, purtroppo dimostra ciò che si dice da anni: c’è un problema di decentramento effettivo di funzioni e risorse verso i municipi. Quali ostacoli sta incontrando in questi primi mesi per agire in modo autonomo e quali ambiti ritiene debbano essere delegati in toto ai municipi?
Il vero problema ritengo sia l’affaticamento della macchina complessiva, comunale e municipale. Poco personale competente disponibile e quindi tutto viaggia molto a rilento. C’è stata una emorragia di dipendenti enorme, dipendenti in pensione e in mobilità verso altre amministrazioni. Nei prossimi mesi è prevista l’iniezione di nuovo personale e ci auguriamo che ci venga assegnato il personale necessario e solo a seguire avremo maggiore autonomia di intervento. In merito al distinguo di competenze – giusto per fare un esempio, un pezzo di strada è del Comune il pezzo a seguire è del municipio – c’è la prima consulta dei presidenti dei municipi (10 febbraio, ndr). Consideriamo che nell’ufficio cultura oggi disponiamo di una persona al momento, all’ufficio del commercio abbiamo 4/5 funzionari… E poi è assolutamente necessaria la digitalizzazione del Comune, infrastrutture e sistemi informatici obsoleti che vanno a incidere dalla mera navigazione ai servizi che offriamo, come quelli demografici.
Piazza Dante, Pepe, Vittorio sono alcuni degli interventi di riqualificazione di questi anni, a volte durati molto più tempo del previsto. Avete dei parametri oggettivi per dire se queste azioni hanno invertito il trend negativo del rione (numero reati, aumento commercio di qualità, diminuzione segnalazioni ad Ama/Acea/polizia, diminuzione senza tetto)?
No, stiamo provando a fare una mappa con dei dati.
A questo proposito, esiste un canale unico del municipio per fare segnalazioni sui diversi disservizi?
Sicuramente l’Urp del Municipio I e il sito internet, però è un meccanismo lento e accentrato sul Campidoglio e chiederò di decentrare dei luoghi per singoli municipi, ma in parallelo serve potenziare il backoffice per poi lavorare queste segnalazioni.
Parliamo dei progetti in corso o in partenza a cominciare dal restauro della ex Zecca di Stato in via principe Umberto. A che punto siamo?
Sono stati avviati i lavori e mi prometto di avviare il piano di collaborazione considerando che ho chiesto un incontro al nuovo amministratore delegato Francesca Reich e che Paolo Aielli ex amministratore della Zecca, ora nostro direttore generale del comune, ha a cuore il progetto.
Cosa è previsto per piazza dei Cinquecento, i vecchi tram e quelli nuovi?
Prosegue il progetto della cosiddetta Linea G, ex ferrovie laziali: eliminando il trenino giallo,
sostituendo i binari, rivedendo i capolinea e la collocazione dei bus turistici. Ho interloquito con il capo sistemi urbani di Ferrovie dello Stato – Grandi stazioni e il Giubileo 2025 può essere il termine finale.
Per la piazza dei Cinquecento davanti la stazione Termini è una questione ancora più complessa. C’è da una parte il progetto dell’amministrazione precedente che va analizzato alla luce della linea Tram TVA-Termini Vaticano Aurelio e per cui abbiamo incontrato l’assessore alla mobilità Patanè per ‘rimettere in asse’ le due questioni. Per questo progetto temo che non sarà facile concludere tutto entro il Giubileo.
Infine, c’è il tram che da via dello Statuto doveva arrivare a largo Corrado Ricci, in prossimità dei Fori imperiali, ma è un progetto stralciato perché alternativo alla TVA.
Nella precedente consiliatura era stata avviata la mappatura dei locali proprietari del comune, che per il nostro rione trova un aspetto delicato nei luoghi vicino alla stazione: affitti, subaffitti etc. A che punto siamo e, una volta mappati, che azioni effettuerete sul commercio e sulla sicurezza/decoro degli edifici?
La struttura di Tobia Zevi, assessore patrimonio e politiche abitative del comune ha stanziato molte risorse e sta facendo una mappatura certosina, andando a confiscare anche beni della mafia per restituirli alla cittadinanza. Una volta mappati sarà necessario fare delle scelte di riqualificazione commerciale e io spero si applichi, come ha fatto il sindaco di Firenze Nardella, la cosiddetta ‘Norma Unesco’ del 2016 art. 52, che prevede che il comune possa vagliare volta per volta il tipo di licenza per categoria merceologica per salvaguardare il patrimonio culturale e turistico, a differenza del passato in cui venivano vietate intere categorie merceologiche ma con scarsi risultati.
Tra i locali del comune c’è il cinema Apollo: è vera la notizia che l’attuale amministrazione abbia stralciato le risorse previste per la bonifica?
Non lo so. Bisogna capire da bilancio cosa è previsto.
Sappiamo che gli ex Magazzini allo Statuto – Mas, chiusi da anni, sono di proprietà privata e attualmente in mano alle banche. Essendo una ferita di seimila metri quadri abbandonati nel cuore del rione vi state comunque interessando delle sorti?
La stiamo seguendo a distanza trattandosi di una trattativa privata tra la banca creditrice dell’ex proprietà e i candidati. A me piacerebbe uno spazio a favore della cittadinanza, pare siano in corso trattative inoltrate con potenziali acquirenti.
La vicinanza alla stazione e la centralità nella Capitale vede il nostro rione disseminato di B&B, affittacamere e simili spesso di dubbia legalità. Cosa è stato fatto nell’amministrazione precedente, come pensate di arginare il fenomeno e se è pensabile porre un limite normativo per ciascun condominio, come avvenuto in altre città in Italia e in Europa?
A livello fiscale comanda la legislazione nazionale; i comuni possono incidere sulla periodicità, ovvero sui giorni massimi per l’affitto come bed and breakfast (senza che diventi attività commerciale, ndr). È necessario che venga affrontata a livello cittadino e ho sollecitato l’assessore Onorato. Noi abbiamo aperto due osservatori sulla sicurezza col prefetto e le forze dell’ordine, aumentando i controlli. C’è stata già qualche chiusura, anche se a livello turistico a causa della pandemia è una fase molto tranquilla, ma dobbiamo prevenire in vista dei prossimi anni.
Rifiuti e porta a porta a che punto sono? Verrà portato a completamento per condomini e negozi? Quando?
È partita la riorganizzazione di Ama per le utenze non domestiche e la differenziata e ora c’è un responsabile per ciascun municipio e già funziona meglio. E a fine anno firmeremo un contratto di servizio tra Ama e Municipio I per le nostre specifiche esigenze. Stiamo poi coinvolgendo le associazioni di categoria, rifacciamo una comunicazione multilingue che raggiunga tutti gli esercenti anche stranieri con regole e orari. In parallelo si rinforzeranno le sanzioni a livello comunale per aumentare l’effetto deterrenza. Questo aiuterà anche la raccolta domestica e ricominciare gradualmente il porta a porta.
Ci saranno altre pedonalizzazioni e basate su quali analisi oggettive e riscontri/obiettivi?
È un tema importante che non si può affrontare per singole vie ma in ottica di sistema.
Residenti, turisti, immigrati di passaggio, snodo, botteghe storiche, negozi cheap: lei che visione ha per il rione? Quale è la vera vocazione verso cui spingerebbe?
Il rione Esquilino con la piazza Vittorio ha un grande valore architettonico di stampo europeo e internazionale ed è la porta d’accesso di Roma. È ancora un rione che non ha perso il tessuto sociale.
Tutto il centro deve tornare residenziale, seppur siamo patrimonio Unesco servono luoghi ‘vivi’.
Se dovesse attribuire una percentuale di carico di lavoro per rioni e quartieri del municipio, quanto cuba l’Esquilino?
Le mancanze di questi anni a livello comunale sono ascrivibili alla mancanza di visione globale della città.
La campagna del sindaco era dichiaratamente ispirata a quella della sindaca di Barcellona ed è lo spunto per chiederle se lei vede soluzioni mutuabili dall’estero o da città italiane che possano funzionare anche a Roma o all’Esquilino?
La città partecipata e ‘dei 15 minuti’ (concetto nato 100 anni fa a Chicago per riorganizzare gli spazi urbani in modo che il cittadino possa trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello di cui ha bisogno: lavoro, servizi, negozi, socialità, ndr) è la sfida.
Nell’immaginario comune e sui media Esquilino è sinonimo di immigrazione e scarsa sicurezza. Nel suo immaginario a cosa pensa?
È il quartiere più europeo di Roma.
Tra 5 anni quali traguardi dovrebbe aver raggiunto il rione per renderla soddisfatta del lavoro compiuto?
Una città in cui si vive bene, si sa quanto tempo ci si impiega per attraversarla, la vivacità culturale. Citando una battuta divenuta subito celebre nonostante il film recente ‘Non ci disuniamo’.
Silvio Nobili
Intervista chiusa l’8 febbraio
[BOX] Riqualificazione, sicurezza, rilancio del commercio: al via il super tavolo di piazza Vittorio
Insediatosi martedì 18 gennaio, all’interno della sede dell’Enpam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), il tavolo permanente per la riqualificazione di piazza Vittorio ha visto la partecipazione del ministro della Cultura Dario Franceschini, quello dell’Interno Luciana Lamorgese, del sindaco Roberto Gualtieri, della presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi, del prefetto di Roma Matteo Piantedosi e della soprintendente Daniela Porro. La volontà da parte degli attori chiamati in causa è quella di rendere più strutturali i miglioramenti riscontrati negli ultimi anni nel cuore dell’Esquilino “per una sua piena e completa rinascita”, come si legge nella nota diffusa. Tre gli obiettivi principali: procedere
con la riqualificazione urbanistica, aumentare la sicurezza intensificando le attività di vigilanza dinamica “favorendo l’integrazione con gli interventi sociali e sanitari”, rilanciare le attività commerciali e culturali sotto i portici con interventi che favoriscano l’apertura di esercizi di qualità e realizzando eventi, principalmente di carattere culturale “in grado di rendere sempre più vivace e attrattiva la piazza”.