Pòleis: alla ricerca della partecipazione

Cultura, solidarietà, cooperazione: il Polo Civico Esquilino punta a mettere in rete le attuali realtà associative del rione, partendo dalla sede di via Galilei aperta a tutti. Piazza Pepe e sportello socio-sanitario i primi progetti concreti
(Numero 57 – Bimestre gen-feb 2025 – Pagina 6)

In questi dieci anni di pubblicazioni, attraverso le pagine della rubrica ‘C’è chi fa’ e le nostre interviste, abbiamo cercato di darvi uno spaccato, il più possibile ampio, del variegato mondo del volontariato e della cittadinanza attiva che caratterizza il nostro rione, uno dei tessuti associativi più ricchi e complessi nella città di Roma. Da qualche tempo Pòleis – il Polo Civico Esquilino – sta lavorando per rafforzarne la rete. Per conoscerne meglio le attività abbiamo incontrato la presidente, Barbara Bonomi.

Barbara Bonomi, quand’è nata l’idea di creare Pòleis e perché?
Il Polo Civico Esquilino nasce nel 2022 con la volontà di creare un ecosistema collaborativo per costruire una convivenza sostenibile e solidale, contrastare l’emarginazione e favorire lo sviluppo locale, la cultura diffusa e la partecipazione civica attraverso la cura e la gestione condivisa del territorio e dei beni comuni. Nato con 16 soci fondatori, conta oggi 29 associazioni aderenti, più altre 16 tra realtà formali e informali che collaborano.

Nel rione Esquilino sono presenti molte realtà associative. Molti sono stati anche i tentativi di metterle in rete. Cosa distingue Pòleis rispetto a queste esperienze?
La differenza è quella di essere un’unione reale e orizzontale. A oggi contiamo oltre 40 realtà aderenti e vicine, tutte con sede all’Esquilino, che per competenze diverse riescono a coprire tutte le necessità per realizzare quel buenvivir che vorremmo: sport, cultura, solidarietà, cooperazione, volontariato, accoglienza, siamo tutto questo. È la prima volta che una rete così numerosa e trasversale si consolida in questo rione.

Ci puoi spiegare meglio cosa è un polo civico?
I poli civici servono a rendere concreta la ‘rigenerazione urbana’, sono reti di mutualismo territoriale che funzionano da sentinelle democratiche, nodi di aggregazione con l’obiettivo di sviluppare servizi sociali e culturali per integrare quelli già offerti dalle istituzioni. Sono centri di comunità basati sulla partecipazione e la condivisione di risorse e saperi; mettono insieme associazioni, scuole aperte partecipate, esperienze di volontariato e gruppi organizzati di cittadini, movimenti sociali, enti del terzo settore che vogliono prendersi cura insieme del territorio. Ci siamo costituiti in Ets di secondo livello, riconosciuto dal Codice del Terzo Settore, riunendo una base sociale diffusa fatta di soci che sono associazioni.

Quali sono le vostre principali attività?
Siamo un progetto di governance urbana. Il nostro impegno sta nel coordinare le realtà del territorio, attivare processi di partecipazione e animazione sociale e culturale, creare un’economia di prossimità, collaborando con le istituzioni. La partecipazione è al centro di tutte le nostre attività: abbiamo attivato un tavolo di co-progettazione con il Municipio I, che ci ha assegnato la sede, e un tavolo di partecipazione con il sindaco Gualtieri per costruire nuovi modi di vivere l’Esquilino. Ora il focus è su Piazza Pepe, ma il percorso guarda a tutto il territorio.

Avete attivato anche uno sportello sociale. Ci puoi spiegare più nel dettaglio di cosa si tratta?
Con l’assegnazione della sede in via Galilei, il Polo civico ha formato un gruppo di lavoro strutturato che ruota intorno all’animazione culturale e sociale. Con l’obiettivo di promuovere i servizi socio-sanitari di prossimità di enti pubblici e Terzo settore, è nato lo ‘Sportello Welfare e Tutela’, gestito da due operatrici sociali, a libero accesso e attivo lunedì e giovedì dalle 15 alle 18 e mercoledì dalle 10 alle 13. Svolge un’azione di intervento e accompagnamento sociale di primo livello e, come ‘laboratorio di prossimità’, un percorso di co-progettazione territoriale.

Quali altri progetti avete per lo storico spazio di via Galilei?
Via Galilei è lo spazio aperto e gratuito di tutti e tutte. Abbiamo un fittissimo calendario, alimentato continuamente da idee che vengono direttamente dal Polo e dalle associazioni aderenti, ma vogliamo allargare il cerchio a chiunque organizzi attività formative e di intrattenimento in linea con i nostri principi: lotta alle diseguaglianze, costruzione di una società meticcia e di un’economia sostenibile e di prossimità. Uno dei grandi problemi della città è la mancanza di questi spazi: vogliamo essere una delle soluzioni, Roma e l’Esquilino hanno molto da dire e da fare, e nella nostra sede si potrà parlare e realizzare.

Davide Curcio