Il nuovo sistema di raccolta non ha migliorato la situazione e i residenti sono alle prese con bidoni stracolmi e maleducazione
(Numero 8 – Bimestre lug-ago 2016 – Pagina 1,4)
Quanto sei bella Roma. Ma anche quanto “zozza”! Lo spettacolo che la città regala agli abitanti, sul piano dei rifiuti e della pulizia, è desolante. Questo perché il modello di raccolta porta a porta, applicato in alcune zone, non decolla. L’Esquilino non è da meno. Da tempo è aggredito e deturpato. I residenti denunciano una situazione disperata e lo spettacolo offerto, appena si fa un giro nel rione, è dei più desolanti e avvilenti. Nelle aree come piazza Vittorio Emanuele e via Carlo Alberto, lo spettacolo che salta agli occhi è di cassonetti colmi di cartoni, piatti e bicchieri sparsi per le strade.
Speranze in fumo. Il sistema di raccolta porta a porta, avviato dal 2014 in alcune vie, era stato salutato come una manna dal cielo perché avrebbe dovuto eliminare buona parte del degrado recato dai cassonetti stracolmi in strada, richiamo per i topi. Ma in alcuni condomini si è rivelato un danno. “Noi cittadini speravamo molto nella raccolta porta a porta – afferma Maria Grazia, abitante di via Leopardi – in tal modo potevano essere tolti i cassonetti sempre trasbordanti di rifiuti maleodoranti, recuperando un maggior decoro delle strade; si poteva inoltre iniziare un serio processo di riciclo dei materiali a favore dell’ambiente e del risparmio. In realtà non è tutto rose e fiori – spiega -. Innanzitutto perché la raccolta dell’umido è troppo poco frequente: solo tre giorni a settimana – il martedì, il giovedì ed il sabato. E le buste dell’umido lasciate nell’androne dentro gli appositi contenitori mandano cattivi odori. Inoltre l’Ama spesso salta un turno (di solito quello del sabato) e l’umido rimane fino al martedì successivo nell’androne”.
Poca attenzione. Oltre alle mancanze dell’azienda di raccolta c’è anche un altro problema: la maleducazione di alcuni residenti che non rispettano le regole del porta a porta. “Invece di dividere i rifiuti in umido, plastica e metalli, carta e vetro, – ricorda Maria Grazia – mischiano i contenuti e nelle buste dell’umido si trova di tutto: bottiglie di vetro, plastica etc. e questo, nonostante i cartelli di spiegazione messi dall’Ama e anche dai condomini all’interno dell’androne. Questo comportamento è messo in atto, – e da quanto mi dicono anche da altre parti -, soprattutto dai B&B e case vacanze, i cui ospiti, spesso stranieri, non sono accuratamente istruiti da parte dei proprietari. Capita anche che quando un condomino deve buttare qualcosa e non è il giorno di raccolta di quel materiale, lo va a portare nei cassonetti delle vie limitrofe in cui non c’è ancora il porta a porta, come piazza Vittorio intasando ingiustamente i cassonetti ancora esistenti”.
Non è una questione di lingua. A non rispettare le regole del porta a porta sono anche i negozianti e i bar. “Gli esercizi commerciali non praticano affatto la raccolta differenziata”, dice Graziella, un’altra abitante di via Leopardi. E non è una questione di poca confidenza con la lingua italiana da parte degli esercenti stranieri. Anche quelli italiani non brillano per civiltà: “Una volta ho chiesto al barista perché buttasse i cartoni fuori dal bidone della carta – ricorda la signora -. Mi ha risposto che non gliene importava nulla perché il quartiere fa già schifo e a male parole mi ha fatto capire che non dovevo disturbarlo”.
Anche la differenziata non brilla. La situazione nelle strade, fuori dagli androni dei palazzi, non è diversa. A piazza Manfredo Fanti, la prima cosa che si nota è la montagna di cartoni, bottiglie di vetro e plastica, a rischio di ferire passanti ignari in caso di bottiglie rotte. Eppure la raccolta porta a porta prometteva di spazzare via questo scempio, eliminando i cassonetti. Ma ogni giorno migliaia di persone attraversano la zona, data la vicinanza con la stazione Termini,e i turisti non sanno dove buttare i rifiuti, visto che i pochi cestini a disposizione sono sempre stracolmi. La situazione peggiora nelle strade vicino il mercato. Qui il porta a porta non è ancora arrivato e le colonie di topi vivacchiano intorno ai cassonetti. I residenti si dicono frustrati dalla condizione in cui versano le strade e dalla maleducazione delle persone che gettano le buste dell’umido fuori dai cassonetti: “Le buste a terra sono l’esca ideale per i topi – racconta Alessandra, residente in via Lamarmora -. Abbiamo segnalato la condizione tante volte all’Ama ma il problema non si risolve. Se i cassonetti infatti sono sempre pieni la gente non sa dove buttare i sacchi e li lascia per terra. Inoltre non si capisce perché continuino a gettare – anche di fronte al mio portone – rifiuti ingombranti come televisori e vari elettrodomestici. So che esiste un servizio dell’Ama gratuito per lo smaltimento perché non si fa conoscere meglio?”.
M. Elisabetta Gramolini, Roberto Romano