Per migliorare la vivibilità delle nostre strade è necessaria una visione d’insieme di tutte le problematiche. Ma sono necessarie anche risorse ed una maggiore autonomia per i municipi
(Numero 36 – Bimestre giu-lug 2021 – Pagina 2)
Le rondini annunciano la primavera, così come le biciclette, i motorini di varia specie, i monopattini. Ma se la rondine è sola, non fa primavera.
La chiusura al traffico di un tratto di via Bixio, riservato alle bici e ai pedoni, non fa certo isola pedonale. Alle domande ‘a cosa’ o ‘a chi serve’ questa chiusura, una apposita commissione darà risposta dopo un periodo di prova. Purtroppo, però, non ne sappiamo la durata, né conosciamo la composizione della commissione. Non sappiamo come sia stato risolto il problema dei piccoli e dei ragazzi lasciati soli all’inizio del tratto pedonalizzato prima che siano sotto la responsabilità della scuola, sia in orario di ingresso, scesi dalla macchina di chi li accompagna, sia in orario di uscita, quando è l’insegnante a doversi preoccupare della riconsegna dei pargoli. E non parliamo di quando piove. E come passano i mezzi di soccorso in caso di qualche malore? E per la mensa, come è possibile fare rifornimenti? Queste e altre considerazioni aspettano risposta al termine del periodo di chiusura sperimentale.
Anche le strade del nostro rione aspettano la primavera
Perché venga la primavera c’è bisogno che arrivino diverse rondini e che ci siano i luoghi dove poter nidificare. Le rondini sono i possibili interventi strutturali di cui il nostro rione ha tanto bisogno. Bisogna indicare alle rondini una mappa, una cartina che potrebbe avere come titolo ‘Modeste Proposte per un Esquilino ben arredato’. Si tratta di considerare l’Esquilino come un rione di sperimentazione di arredamento delle strade, ma anche di sicurezza, nonché di un sistema partecipato per la progettazione e realizzazione degli interventi.
La prima considerazione potrebbe essere quella di definire tutto il rione quale zona ‘Zona a 30 km/h’, ad eccezione di una grande viabilità con limiti ordinari urbani. Però è necessario che questo limite sia ben visibile grazie ad una opportuna segnaletica, magari luminosa.
Vogliamo parlare della sicurezza? E allora si studi una soluzione nel nodino di scambio tra metro A e tram, dove finisce via Labicana, all’incrocio di via Emanuele Filiberto.
E ancora, ma le bici e affini possono percorrere contromano le vie a senso unico? Se la risposta è ‘sì’ allora è necessario adottare una opportuna segnaletica. Ma i marciapiedi sono per i pedoni o anche per le due ruote? Perché quando si è progettata (e purtroppo realizzata) la corsia preferenziale di via Emanuele Filiberto non si è presa a modello quella di via di Porta Maggiore? E non diciamo nulla del rifacimento dei marciapiedi di via Labicana e di viale Manzoni!
In molte città ci sono zebre colorate, potrebbero essere adottate per caratterizzare incroci particolari. E gli attraversamenti, invece che a livello di strada con abbassamento del marciapiede, potrebbero essere rialzati, così da costituire un dosso che modera la velocità. Se poi con strisce colorate, tanto meglio.
Per quanto riguarda la carreggiata, è proprio necessario seguitare a utilizzare i grossi sampietrini e non invece asfalti insonorizzanti? I sampietrini andavano bene quando le strade erano percorse da carri trainati da cavalli che facevano la pipì in strada e che doveva essere drenata. E i carri erano più leggeri e gli asfalti non ancora inventati, ma oggi basta andare davanti al Conad di via Buonarroti per vedere una dentiera sdentata.
Tante le possibili idee per migliorare la città,
ma è necessaria l’autonomia dei municipi
Tante soluzioni sono possibili per alleviare i piccoli e grandi disagi del vivere il nostro rione. Ma si pone la domanda: dove si trovano i soldi per realizzare le varie soluzioni? La risposta, non banale o semplificativa, è l’autonomia finanziaria del rione, ottenuta da una quota parte dei proventi delle contravvenzioni, del resto già prevista dal Codice della Strada.
Ma anche questa iniziativa dovrebbe far parte del pacchetto dell’Esquilino rione sperimentale e del percorso da fare per una autonomia dei municipi.
Ma a proposito, non siamo già in campagna elettorale per il Comune di Roma?
Carlo Di Carlo