Le proposte e i progetti dei residenti per il futuro della strada
(Numero 10 – Bimestre nov-dic 2016 – Pagina 3)
“Non vogliamo limitarci a parlare di via Giolitti senza inserirla in un contesto più ampio, sbaglia chi continua sempre a parlare e a preoccuparsi solo del proprio giardino. Bisogna allargare le vedute”. Così comincia a parlare del futuro della strada Dina Capozio, presidente dell’Associazione Abitanti via Giolitti. E infatti la discussione non parte dal futuro del trenino della Stazione Laziali, ma da quanto succederà nei prossimi mesi nel quadrante est della città.
La metro infinita. Anche se la vediamo di volta in volta allontanarsi, l’apertura della stazione San Giovanni della metro C è ormai alle porte. Secondo l’assessora alla Mobilità Linda Meleo, la scadenza è autunno 2017. Inoltre, entro il 2018 dovrebbe essere pronta anche la nuova stazione ferroviaria del Pigneto, progettata per essere punto di scambio tra la stessa metro C, le ferrovie metropolitane e la rete di superficie. Dovrebbe essere questa la buona occasione per rivedere la reale utilità del trenino Laziali-Centocelle, che da poco ha compiuto 100 anni, unica linea ferroviaria urbana rimasta ad attraversare l’abitato di Roma, da sempre contestata dagli abitanti di via Giolitti, anche per le varie problematiche che porta con sé: vibrazioni, inquinamento acustico e polveri sottili.
Il progetto del tram. Ma lo smantellamento, sebbene sembri la soluzione più logica, non è scontato. È infatti ancora in piedi un progetto per la sua trasformazione in tramvia che prevedrebbe addirittura l’ipotesi di prolungamento fino a piazza dei Cinquecento. Un tram che correrebbe praticamente in parallelo rispetto alle linee già esistenti del 5 e del 14 e che servirebbe la stessa utenza dei bus 50 e 105. Una cosa priva di senso anche per chi ha tra i propri obiettivi principali lo sviluppo della mobilità pubblica a scapito del traffico privato. Lo stesso tracciato potrebbe infatti essere utilizzato per un percorso ciclabile che colleghi la Stazione Termini al futuro GRAB, il grande anello ciclopedonale che, come previsto, passerà non lontano da Porta Maggiore. Tra l’altro, un progetto alternativo di Atac già esiste. Si tratta della Circolare Sud che prevede la riconversione in tranvia dei binari solo per la tratta tra Centocelle e Circonvallazione Casilina e lo smantellamento del tratto che prosegue oggi verso Termini. Progetto che l’Associazione Abitanti via Giolitti vede naturalmente con favore.
Anche per questo l’Associazione ha chiesto ed ottenuto lo scorso ottobre un colloquio con Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità del Comune di Roma. A lui hanno esposto le loro preoccupazioni e la loro visione, ricevendo per ora solo risposte interlocutorie.
Non solo binari. “Non ci siamo però limitati a parlare di mobilità”, continua Mauro Vetriani, che cura la comunicazione dell’Associazione, “ma anche di cultura, segnalando l’esigenza di avere una biblioteca pubblica nel rione e rinnovando la richiesta di tutela e di recupero dell’importante patrimonio culturale ed edilizio presente nella via”. Basti pensare al tempio di Minerva Medica, chiuso al pubblico da oltre un secolo, che era addirittura a rischio crollo e che fortunatamente è stato messo in sicurezza di recente grazie ai lavori di restauro avviati dal ministero dei Beni Culturali. Si tratta di un sito di enorme importanza storica che andrebbe certamente valorizzato. Si pensi poi alla chiesa di Santa Bibiana, la cui facciata è opera di Gian Lorenzo Bernini e che è oggi completamente ingabbiata tra i binari. O anche all’ex Cinema Apollo, splendido esempio di liberty, acquistato nel 2002 dal Comune di Roma con lo scopo dichiarato di sottrarlo al degrado, ma lasciato poi in stato di abbandono fino ai nostri giorni. Sono ormai anni che nemmeno si parla più di un suo recupero. Anche il palazzo della ex Zecca di via Principe Umberto da tempo attende di essere restaurato e convertito in museo della Zecca Romana.
C’è del nuovo in via Giolitti. Eppure nella parte Nord della via qualcosa sembra si stia muovendo, una piccola variazione alla viabilità nei pressi di Piazza dei Cinquecento sta già dando i suoi frutti, il solo incanalare il traffico ha messo un buon freno al fenomeno della sosta in doppia fila che generava un continuo ingorgo. Anche la recente apertura del Mercato Centrale, con la sua offerta gastronomica di richiamo, potrebbe segnare lo spartiacque per quanto riguarda la qualità del tessuto commerciale e magari anche per il recupero di tanti locali privati oggi inutilizzati, come ad esempio gli ampi spazi disponibili al piano terra del Teatro Ambra Jovinelli, in passato occupati prima da un grande magazzino e poi dal comando locale dei vigili.
Insomma, ci sono buone possibilità che via Giolitti vada incontro a queste e ad altre novità nel prossimo futuro. C’è solo da sperare che la direzione intrapresa sia davvero quella verso un miglioramento della qualità della vita per i residenti e per chi ci lavora.
Riccardo Iacobucci