Rinnovata la convenzione tra la comunità dei giovani cinesi residenti all’Esquilino e l’Associazione degli ex dipendenti in pensione della Polizia di Stato. Obiettivo: sostenere il contrasto al degrado
(Numero 26 – Bimestre lug-ago 2019 – Pagina 3)
È un sentimento ormai diffuso fra gli abitanti di Esquilino che il rione, nonostante la sua ricchezza e vivacità culturale, presenti problemi enormi che vanno a minare la percezione della sua sicurezza. Mancanza di manutenzione, inefficiente raccolta dei rifiuti, furti, spaccio, scarsa illuminazione, mobilità non pianificata. Con le amministrazioni locali e le forze dell’ordine spesso sotto accusa per non essere in grado di risolvere i problemi sollevati dai residenti. Quanto può essere incisiva l’azione di un gruppo di volontari composto da poliziotti in pensione e civili, per tentare di migliorare la qualità della vita del rione? Eppure, la comunità dei giovani cinesi di Esquilino ha scommesso sul loro intervento e ha stipulato una convenzione con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
L’Associazione. L’ANPS nasce nel 1968 come Associazione del Corpo delle Guardie di PS. Mentre all’inizio era composta essenzialmente da poliziotti in pensione, dagli anni ’90 ha aperto l’ingresso ai volontari civili che, previo corso di formazione, possono affiancare i poliziotti nello svolgimento delle loro attività, che vanno dalla protezione civile alla tutela ambientale e del patrimonio artistico, all’assistenza agli anziani, alla vigilanza scolastica e altre iniziative previste dal loro statuto.
L’intervento nel rione. In particolare, all’Esquilino l’Associazione giovani cinesi ha stipulato una convenzione con gli ex poliziotti e volontari, allo scopo di migliorare la sicurezza dei suoi abitanti. Con un sostegno di circa 4.000 euro al mese, una parte dei commercianti cinesi della zona contribuisce a finanziare l’attività e le spese sostenute dai volontari, sette o otto persone. Dice Carmine De Santis, responsabile dell’ANPS per l’Esquilino: “La nostra è soprattutto un’attività di deterrenza contro le azioni illegali o di degrado del rione, come borseggi, spaccio, commercio abusivo. Assicuriamo una presenza dalle ore 14 alle 19 e siamo in contatto diretto con il Commissariato di zona. È chiaro che noi non possiamo procedere agli arresti, ma ogni volta che notiamo un atto illegale, allertiamo le forze dell’ordine, che in pochissimi secondi arrivano sul posto”. Ma l’ANPS è in contatto anche con i servizi di emergenza sociale e sanitaria, quali la Sala Operativa Sociale, i Vigili del Fuoco, le istituzioni sanitarie, i servizi sociali municipali, svolgendo in tal modo attività di prevenzione del disagio sociale e di prima assistenza sanitaria dei cittadini.
La comunità cinese. La comunità cinese di Esquilino è estremamente convinta dell’utilità di questa azione di deterrenza e ci tiene a sottolineare che la sua iniziativa è nata perché ha a cuore questo rione e per rendere un servizio a tutti i residenti, cinesi e non. Tant’è che dopo un primo periodo in cui il servizio era stato affidato a vigilantesprivati, l’associazione dei giovani cinesi si è rivolta prima ai volontari dei carabinieri e dal 2015, con qualche periodo di sospensione, ha stipulato una convenzione con l’associazione dei volontari della Polizia di Stato.
Anche se molti abitanti di Esquilino continuano ad avere una percezione negativa riguardo alla sicurezza e decoro, del rione, Mei Du Dong, una delle negozianti più attive nel sostenere tale iniziativa, osserva: “La validità di tale servizio è dimostrata dalla constatazione che nei periodi in cui è stato sospeso, la situazione delle strade del rione è peggiorata enormemente. Il commercio abusivo ha dilagato, lo spaccio e i borseggi sono aumentati e anche il bivacco.Da quando il servizio si è riattivato, la situazione è molto migliorata, grazie soprattutto alla collaborazione col Commissariato di zona, che li sostiene nella formazione e interviene nelle attività proprie della Polizia.”
Le altre comunità. Purtroppo va evidenziato che altre comunità, anche se informate, non partecipano all’iniziativa. I bangladesi, che all’inizio avevano promesso il loro contributo, si sono poi tirati indietro, mentre con i commercianti italiani i rapporti non sono facili e non c’è molta collaborazione. Dice però l’edicolante Alessandra, sotto i portici di Piazza Vittorio:”Sappiamo tutti che il rione è difficile, ma questa squadra, da circa un anno, svolge un lavoro serio, importante e ci dà una certa sicurezza. Io sono pienamente soddisfatta perché posso segnalare loro le cose che non vanno, e vedo che si attivano e spesso riescono a risolvere il problema. Spero quindi che il servizio vada avanti.”
Alcune considerazioni. Dalle opinioni raccolte, sembra che questa iniziativa sia un importante strumento che contribuisce a migliorare la situazione del rione. D’altra parte, questa attività di primo livello è utilissima, ma se non si attiva in modo efficace il secondo livello degli interventi – cioè quelli relativi alle specifiche competenze delle amministrazioni locali, delle forze dell’ordine, dei servizi sociali, delle società di servizi – la vivibilità del rione rimarrà sempre precaria. È auspicabile, comunque, che anche altre comunità partecipino all’iniziativa, compresa quella italiana, così da rendere possibile l’estensione dell’orario di servizio dei volontari, fino a coprire l’intera giornata.
Maria Grazia Sentinelli